Immagina di essere un ex agente speciale, l’ultimo baluardo tra un disastro mondiale e la completa apocalisse economica. Sì, proprio tu, con il tuo fucile, una scorta di caricatori più limitata delle mie abilità in cucina e una missione che farebbe sembrare un lunedì in ufficio una gita al parco. Resident Evil: Tariff War ti getta nel bel mezzo di un incubo geopolitical-horror in terza persona, dove ogni angolo nascosto di quei corridoi infestati potrebbe ospitare un mostro pronto a farti il primo di una lunga serie di brutti scherzi.
Qui il vero protagonista non è solo la tua mira da sharpshooter, ma soprattutto l’arte sottile della sopravvivenza. Ogni proiettile sparato non è un “tiro in bocca al lupo”, ma una risorsa preziosissima: il gioco ti costringe a pianificare con la meticolosità di un maestro di scacchi, perché una raffica buttata via significa spesso confusioni da panico e imboscate fatali. E credimi, quei bio-mostri geneticamente modificati non aspettano altro che annusare un attimo di indecisione.
Il sistema di esplorazione è un labirinto di corridoi infetti e puzzle mortali, autentici test che ti faranno sentire un po’ come Sherlock Holmes ma con la pistola in mano. Non puoi solo sparare a tutto ciò che si muove (anche se, ammettiamolo, la tentazione c’è sempre): devi studiare l’ambiente, scovare risorse nascoste (che è un po’ come cercare il telecomando sotto il divano quando è già notte fonda) e risolvere enigmi che metteranno alla prova la tua pazienza più di un aggiornamento obbligatorio all’ultimo minuto.
Oh, e parlando di situazioni da incubo: il primo incontro con un boss? Ricordo ancora quando ho quasi lanciato la tastiera dalla finestra perché l’esigenza di schivare al millisecondo giusto ti fa sentire come un ballerino ubriaco in salsa caotico ma determinato. Ogni piccola decisione da quale oggetto tenere in inventario (spoiler: tutto pesa) a quando sparare o scappare a gambe levate può cambiare le sorti della missione e, di conseguenza, del mondo intero. E no, non è solo un cliché da videogame, qui davvero “ogni secondo conta”.
Insomma, se ti piace un mix di azione tesa, enigmi cervellotici e la sensazione costante di essere in una puntata fuori controllo di una soap opera militare con monstra geneticamente impazziti, Resident Evil: Tariff War è la tua nuova droga (in senso salutare, ovviamente). Ora, mettiti il casco, carica la pistola e ricorda: il presidente conta su di te. GG?