Allora, The Rise Of Evil è quel tipo di gioco che non sai mai cosa ti aspetta dietro l’angolo, e fidati, non è roba da poco. Ogni livello è praticamente una nuova avventura con meccaniche completamente diverse – un po’ come se ti portassero a fare escape room diverse a ogni partita, ma senza dover uscire di casa (e risparmiare pure sulla benzina, bonus!).
Il sistema di gioco ti butta subito nel mezzo dei sogni... o meglio, degli incubi, perché nel primo episodio l’obiettivo è cacciare via i mostri dalla tua testa come se fossi un ghostbuster in pigiama. Ti ritrovi a gestire una specie di battaglia mentale, con meccaniche che ti fanno sentire quasi uno psicologo armato di mouse. Poi, quando pensi di aver capito tutto, bam! Ti ritrovi a pilotare un elicottero nel secondo livello, schivando ostacoli come se stessi giocando a un Endless Runner su steroidi. Il controllo dell’elicottero è quel mix perfetto tra “wow, che figata” e “serramenti da nervi”, perché devi calibrare bene ogni movimento o la botta arriva sicura.
Infine, il terzo livello cambia di nuovo tutto: qui scappi dalla polizia senza farti beccare, e ti assicuro che non è il solito “corri e basta”. No no, devi usare un sistema di stealth e tempismo che ti fa sudare più di una maratona in piena estate. Ti senti tipo in un film d’azione, ma senza gli effetti speciali esagerati – roba più realistica e tosta. Ho provato a capire il crafting del livello prima di questa fuga, ma ho finito per fare un pasticcio degno di MasterChef, quindi ti consiglio di andare piano e studiare bene ogni mossa.
Insomma, The Rise Of Evil è il gioco che ti tiene sulle spine perché ogni episodio ti fa rimbalzare da una meccanica all’altra come un vero ninja del joystick. Se ami le sfide che ti costringono a cambiare cervello (ma senza reboot, grazie), questo titolo potrebbe diventare il tuo nuovo guilty pleasure. E poi all’improvviso... beh, lascia stare, prova a scoprirlo da solo!