Ok, immagina di essere bloccato in una scuola che più che aula sembra un set di un film horror low budget, e la tua insegnante? Un'orda di cattiveria ambulante chiamata Evil Nun. Sì, proprio così, ti ritrovi a fare l’allievo in un incubo a occhi aperti, e scappare diventa la tua nuova materia preferita (sorprendentemente non c’è compito in classe su questo).
In Evil Nun Schools Out il cuore pulsante è decisamente il sistema di stealth. Non puoi mica affrontare un mostro con la forza bruta, qui si gioca a nascondino versione horror: devi sgattaiolare tra corridoi oscuri, infilarti nei locker (non proprio il posto più comodo per una pennichella, ma hey, salva la pelle) e usare ogni angolo a tuo vantaggio. E non è solo questione di camminare piano, devi proprio ascoltare come un detective del suono: ogni scricchiolio o passo vicino significa che la Nun è dietro l’angolo. Ti giuro, a un certo punto ero convinto di sentire il campanello dell’ansia suonare forte.
Ma non è solo scappare e nascondersi, perché il gioco ti mette davanti a un bel po’ di puzzle e indovinelli che ti obbligano a ragionare – tipo quei momenti in cui cerchi le chiavi della bici e scopri che le hai in mano da tutto il tempo. Qui devi davvero frugare ovunque, raccogliere oggetti fondamentali e capire come usarli, perché ogni stanza sembrerà un piccolo enigma da risolvere tra un sospiro di terrore e l’altro.
La gestione dell’inventario è semplice ma funzionale, niente roba complicata che ti fa venire voglia di abbandonare la partita dopo cinque minuti. Interagire con gli oggetti è fluido e ti permette di rimanere immerso senza perdere tempo a clickare ovunque sperando di trovare “quel” coso che ti serve. Insomma, perfetto per chi vuole giocare senza dover consultare un manuale da 500 pagine.
E poi, vogliamo parlare delle emozioni? La tensione è palpabile, come quando aspetti l’esito di un esame che hai studiato poco (ma qui la “materia” è la sopravvivenza). Ogni corridoio è un piccolo brivido, e l’atmosfera cupa e claustrofobica ti tiene incollato allo schermo. Se ti ricordi la tua prima boss fight in un gioco di sopravvivenza, sai bene come ci si sente: ho quasi lanciato la tastiera dalla finestra la prima volta che la Nun è sbucata alle mie spalle. GG, non c’è che dire!