Ok, immagina di svegliarti sul 26° piano di un edificio che fa più paura di un sabato sera senza Netflix. Ecco, questo è Escape From 26, un browser game che ti butta dentro una escape room virtuale zeppa di enigmi che ti faranno sentire un po’ detective e un po’ Sherlock in erba (senza il cappello, purtroppo). L’atmosfera è quella perfetta per chi ama il brivido: luci fioche, silenzi sospetti e la costante sensazione che qualcosa stia per saltarti addosso. Spoiler: non sto esagerando, ogni angolo nasconde qualcosa che ti farà saltare sulla sedia.
Ora, veniamo al cuore pulsante del gioco: le meccaniche. Qui non si tratta solo di cliccare ovunque sperando di beccare l’oggetto magico. Devi esplorare ogni pixel di questo piano maledetto, raccogliere oggetti che sembrano usciti da una vecchia soffitta e combinarli come se fossi un alchimista impazzito. Vuoi aprire quella porta? Beh, prima dovrai risolvere puzzle che mettono a dura prova il tuo cervello – e ti assicuro che non sono quei giochini da quattro soldi. Il timer è il vero cattivo della storia: ti fa venire l’ansia come se stessi aspettando l’ultimo bus e lui fosse in ritardo di mezz’ora.
Ah, e se ti blocchi (succede, non vergognarti), c’è un sistema di suggerimenti che ti fa da spalla senza rovinarti la sfida, tipo quel compagno di squadra che ti dà la mano giusta al momento giusto. Usa il mouse per cliccare, la tastiera per spulciare l’inventario e combinare gli indizi: semplice, intuitivo, giusto il tempo di abituarti e sei già dentro al gioco.
Insomma, se ti piace il genere escape room ma vuoi evitare di scervellarti senza un minimo di supporto, Escape From 26 è il posto giusto. La tensione c’è, le sorprese pure e quel mix di adrenalina e ragionamento ti farà dire ancora un altro enigma e poi smetto per almeno due ore di fila. Seriamente, chi l’ha testato? Io ho provato a capire il crafting degli oggetti e ho finito per fare un pasticcio degno di MasterChef. Ma eh, fa tutto parte del divertimento!