Ok, prendi un ragazzo elegante (non il classico eroe da videogame, ma proprio un tipo con stile) e chiudilo in un ambiente misterioso che sembra uscito da un episodio di Sherlock Holmes incontra il design minimalista. Questo è il punto di partenza di 8b Elegant Boy Escape, un puzzle game che ti mette alla prova con enigmi che sono meno trova la chiave e sblocca la porta e più ok, dove ho messo quel dannato indizio? Spoiler: non è mai dove pensi.
Il cuore pulsante del gioco è il sistema di esplorazione e interazione. Mani al mouse o al touchscreen, e preparati a cliccare, trascinare e incastrare oggetti come se fossi in un episodio di Chi l’ha visto? versione videoludica. Non ti preoccupare, i controlli sono così semplici che anche la tua nonna digitale potrebbe giocare senza problemi – anche se probabilmente finirebbe per perderci il telecomando vero.
Ogni stanza è come un piccolo teatro di enigmi, con puzzle intricati e oggetti nascosti che ti fanno sentire un detective in incognito. Il bello (o il brutto, dipende dai punti di vista) è che qui il metodo prova e riprova non è solo permesso, è praticamente d’obbligo. Ti ritroverai a ripassare gli stessi angoli più volte, come quando cerchi il calzino spaiato prima di una partita importante. E quando finalmente risolvi un enigma? Ah, quella soddisfazione è tipo quando bevi il caffè al primo sorso, subito prima che arrivi il caos della giornata.
Ed è proprio questa combinazione di indizi sparsi e mini-puzzle da risolvere che rende il gioco una sfida perfetta sia per i casual gamer che per quelli che si dichiarano puzzle master senza paura di prendersi in giro da soli. Ti sembrerà di essere il compagno di fuga perfetto dell’elegante ragazzo, quasi come se foste in duo in una fuga da escape room, solo che qui non rischi di rimanere intrappolato insieme ad altri sconosciuti (il che, ammettiamolo, a volte è un sollievo).
In definitiva, 8b Elegant Boy Escape è quel mix di charme, enigmi e semplicità che ti fa venir voglia di continuare a giocare anche quando la vita reale ti dice “basta pausa, torna a lavoro”. Seriamente, chi avrebbe mai detto che fuggire sarebbe stato così elegante e divertente?