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Baby Hazel African Safari

3.4/5(voti: 20)📅2023 Jul 05
Baby Hazel African Safari

Ah, Baby Hazel African Safari: un gioco che ti fa sentire un po’ il Babbo Natale dei piccoli esploratori, senza dover affrontare la ressa dei centri commerciali! Qui il protagonista è Baby Hazel, una piccola avventuriera con un cuore grande quanto la savana africana. Il gioco ti lancia in un viaggio tra giraffe, leoni e paesaggi da cartolina, ma senza il rischio di farti le zanzare addosso (e per fortuna!).

Il vero divertimento sta nelle meccaniche di interazione semplici ma geniali: basta un click o un drag & drop per aiutare Hazel a nutrire una giraffa affamata o montare un jeep safari – qualcosa che a occhio e croce sembra più complicato di un mobile IKEA, ma con meno viti avanzate (speriamo). Ho provato a capire il sistema di mini-giochi e tra un puzzle e una foto selvaggia, ti ritrovi a pensare “ma perché non esiste una versione per adulti?” Seriamente, l’esplorazione è praticamente un invito a curiosare ovunque, come quando cerchi il telecomando sotto il divano, ma molto più educativo.

La gestione delle missioni è studiata per tenere la piccola Hazel felice e in salute, il che significa che non puoi limitarti a correre avanti e indietro come un pollo senza testa. Devi pensare, interagire con gli animali e risolvere piccoli enigmi – tipo un mix tra un diario di bordo e un reality show animale, tutto in salsa colorata e super amichevole. Ti ricordi la prima volta che hai dovuto scattare una foto perfetta a un elefante? Beh, io ho rischiato di far volare il mouse dalla finestra per lo stress.

Alla fine, Baby Hazel African Safari è quel gioco che ti fa dire “Wow, imparare non è mai stato così divertente!” con un pizzico di dolcezza e una spruzzata di “Oh, guarda un coccodrillo!”. Perfetto per i più piccoli, ma capace di strappare un sorriso anche ai grandi che vogliono una pausa leggera senza perdere il polso della natura. E poi, diciamolo, vedere Baby Hazel alle prese con la savana è meglio di una puntata di National Geographic: solo con più cuoricini e meno documentari monotoni.