Ah, Baby Hazel San Valentino, il gioco che ti fa sentire come un piccolo cupido alle prime armi! Qui il protagonista, Hazel, è pronta a festeggiare il giorno degli innamorati con tutto l’entusiasmo di un toddler con il suo primo ciuccio glitterato. La missione? Aiutarla a organizzare una festa di San Valentino che farebbe impallidire pure le commedie romantiche più sdolcinate (ma senza drammi, promesso).
Il cuore pulsante di questo gioco è il completamento delle missioni, che in pratica significa aiutare Hazel a trovare, preparare e incartare i regali per i suoi amici. E no, non è roba da grandi: qui si parla di incollare cuoricini su biglietti fatti a mano e mettere insieme piccoli doni con quel tocco di creatività da maestra d’asilo. Il sistema è così semplice che anche tua nonna potrebbe giocare senza dover chiamare il nipote esperto per un tutorial. Clicchi, trascini, qualche mini-gioco qua e là (tipo un puzzle facile che ti fa sentire un ninja del drag&drop), e voilà, Hazel è un passo più vicina alla festa perfetta.
La parte divertente? Devi anche gestire il tempo e gli umori di Hazel, che è un po’ come cercare di far addormentare un gatto iperattivo: dai a Hazel quello che vuole, quando lo vuole, altrimenti ti guarda da quel modo lì (sì, quello che ti fa sentire in colpa). Se ti distrai, rischi un “GG” precoce visto che Hazel si annoia o si stufa, e allora addio alle coccole di San Valentino. Seriamente, chi l’ha testato questo sistema? Io ho provato a capire il crafting dei regali e ho finito per fare un pasticcio degno di MasterChef Junior.
Quindi, se ti ricordi le giornate passate a preparare lavoretti con colla e brillantini, Baby Hazel San Valentino è praticamente una macchina del tempo in pixel. È tutto molto colorato, dolce e semplice, pensato per i più piccoli ma capace di strappare un sorriso anche a chi, come me, si è ritrovato a fare da babysitter digitale senza il manuale delle istruzioni. In conclusione: una festicciola virtuale di amore e amicizia che ti fa dire “aww” più volte, senza mai diventare OP o stressante. E poi all’improvviso... beh, lascia stare, lascia pure Hazel fare il resto!