Ok, mettiti comodo e prepara il mouse, perché con Zombie: Ultima Guardia entrai in un mondo post-apocalittico dove i cervelli non sono più roba da mangiare solo per i nerd di D&D, ma una questione di vita o di... beh, zombi. Tu sei l’ultimo baluardo dell’umanità, un sopravvissuto solitario che deve trasformarsi in una macchina da guerra (e pure un po’ da imbianchino, visto quanto si scava e si raccoglie) per resistere all’assalto degli infetti. Spoiler: non è una passeggiata al parco, anzi.
Il cuore pulsante del gioco? Il sistema di combattimento che ti fa sentire come se stai giocando a una partita di ping pong con zombi che invece di palline lanciano morsi e grugniti. Muovi il tuo personaggio con le classiche WASD (niente di più intuitivo, giusto?) e usi il mouse per mirare e sparare, quindi sì, qui la coordinazione occhio-mano è più importante di quella volta che hai cercato di fare il caffè senza bruciarti. E fidati, con orde di non-morti alle calcagna, non hai tempo di fare il turista.
Ma non è solo una questione di freddo piombo: la vera sfida sta nel gestire risorse e stamina. Immagina di fare il panettiere più stanco del mondo, che deve sfornare pane mentre corre da un lato all’altro della città... solo che al posto del pane ci sono munizioni, medikit e attrezzi per potenziare il tuo arsenale. Ogni passo falso rischia di trasformarti in un buffet ambulante per zombi, quindi imparare a dosare la fatica e la salute è fondamentale — e sì, a volte ti ritroverai a pensare “Ma chi me l’ha fatto fare?” quando scivoli tra le fauci del primo non-morto un po’ troppo affamato.
E poi c’è la parte da esploratore urbano: scavare tra edifici, raccogliere materiali e craftare oggetti è praticamente un mini-gioco nella giungla di cemento. Ho provato a capire il crafting e ho finito per fare un pasticcio degno di MasterChef — perché sì, riciclare pezzi di metallo e legno per crearti un’arma decente è quasi un’arte, o almeno così voglio pensare. Ogni missione è una corsa contro il tempo (e contro orde di zombi), e le tue scelte — tipo se buttarti in un edificio pericoloso o fare un strategic retreat alla “meglio scappare e vivere” — possono cambiare tutto il corso della partita. Insomma, non è un semplice “spara e vai”, ma un puzzle tattico con un paio di morsi in più.
Ah, e se ti piace l’idea di ripensare ogni tua mossa come se fossi un generale in trincea, qui le tue decisioni influenzano davvero il finale. Hai presente quei giochi dove ogni scelta sembra importante ma alla fine è solo fumo negli occhi? Qui no, in Zombie: Ultima Guardia ogni passo può essere quello che ti salva — o che ti fa finire direttamente nel buffet dei cervelli. GG e buona fortuna, sopravvissuto!