Ok, mettiti comodo perché stiamo per gettarci in una giungla pixelata con Rainbow Noob Survivor, dove sopravvivere non è solo un obiettivo, ma un’arte marziale! Sei un vero noob? Perfetto, qui inizierai la tua epica avventura su un’isola selvaggia, senza Wi-Fi e con un solo scopo: non finire come lo spuntino di qualche bestia. Ho provato a capire il crafting e ho finito per fare un pasticcio degno di MasterChef, ma hey, è proprio questa la magia del gioco.
Il cuore pulsante del gameplay è un sistema di crafting e raccolta risorse che ti farà sentire un po’ come Indiana Jones, ma senza il cappello figo. Raccogli legna, pietre, erbe e chi più ne ha più ne metta, perché il tuo inventario non è infinito e gestirlo è come cercare di parcheggiare un SUV in un posticino da Smart. Oltre a costruire rifugi che vanno dal “bivacco fai-da-te” al vero e proprio fortino high-tech, puoi creare strumenti e armi per cacciare o difenderti. E no, non aspettarti un tutorial che ti tenga la mano, qui si fa sul serio!
Il gioco ti tiene sulle spine con un sistema di gestione salute, fame e sete che ti ricorda che non sei un supereroe. Mangiare è fondamentale, quindi armati di pazienza e di occhio clinico per evitare le piante velenose (seriosamente, chi l’ha testato?). Curarsi con erbe raccolte all’avventura diventa una mini-quest nella tua mini-epopea quotidiana, quasi come cercare la caffettiera al mattino: essenziale e frustrante. E poi all’improvviso... beh, lascia stare, l’isola ha le sue sorprese, tra trappole nascoste e animali selvaggi che ti faranno rivalutare la parola amicizia.
Per i sociopatici del multiplayer, Rainbow Noob Survivor offre la gioia (e il panico) del co-op survival. Puoi unirti a squadre di altri noobs come te e costruire il vostro accampamento mentre vi scambiate bottino e botte. Perché, diciamolo, sopravvivere da soli è eroico, ma farlo insieme è decisamente più divertente (e meno frustrante quando qualcuno recupera la tua arma che hai perso nel fango). Quindi, se vuoi metterti alla prova con un survival che non ti prende troppo sul serio ma ti sfida comunque a ogni passo, questa è la tua isola, il tuo gioco.