Ok, mettiamola così: se ami quei rompicapi che ti fanno grattare la testa come se stessi cercando di ricordare dove hai lasciato le chiavi (spoiler: mai dove dovresti), Red and Green Rainbow è praticamente fatto per te. Il gioco ti piazza davanti a un labirinto e ti butta addosso due simpatiche palline, una rossa e una verde, con un compito semplice a parole ma che in pratica è un vero e proprio brain workout da far impallidire il tuo cervello da pro gamer.
Il cuore pulsante del gameplay è tutto nel sistema di movimento sincronizzato: devi guidare queste due palline attraverso il labirinto, ma attenzione, devono arrivare al traguardo... contemporaneamente! Sì, hai capito bene, non basta portare a casa il risultato per una, devi fare da regista di un balletto cromatico che nemmeno a un concerto di Lucio Dalla. E già qui ti senti tipo un direttore d’orchestra, solo che al posto dei violini hai due palline dispettose che scappano verso l’uscita.
Ah, e se pensavi che fosse solo questione di calma e logica, be’, preparati a mettere in moto i riflessi da ninja. Il gioco combina infatti una buona dose di tempismo e agilità per schivare ostacoli e imprevisti che spuntano come funghi dopo la pioggia. A un certo punto mi sono trovato a fare zig-zag come un pilota di F1 in miniatura, e ti assicuro che non è uno scherzo. Seriamente, chi ha ideato queste trappole? Un sadico o un perfezionista? E poi all’improvviso… beh, lascia stare.
Se ti stai chiedendo come gestire il livello di sfida crescente, la risposta sta nel saper bilanciare strategia e velocità. Non basta programmare la mossa perfetta, devi anche reagire ai cambi di scenario in tempo reale. Già la prima volta che ho provato la combo giusta ma sono arrivato mezzo secondo tardi, ho capito che il gioco non perdona – in senso buono, eh! Qui niente GG easy, devi sudare per guadagnarti il titolo di campione arcobaleno.
Insomma, Red and Green Rainbow non è solo un passatempo: è una palestra per la mente, un test di concentrazione che può farti sentire un po’ come un detective alle prese con un caso impossibile. Ma se, come me, sei uno di quelli che ama le sfide che ti fanno venir voglia di urlare “Ancora un giro!”, allora non puoi perdertelo. Pronto a mettere alla prova i tuoi neuroni e i tuoi riflessi? Bring it on!