Allora, preparati a infilarti i guanti virtuali perché in Adamo ed Eva: Neve ti aspetta un’avventura ghiacciata che è un vero e proprio mix di rompicapi e tenerezza, tipo un puzzle game che sa farti sciogliere il cuore (ma senza farti congelare le dita). Il protagonista è Adam, un tipo determinato che vuole solo raggiungere la sua Eve, ma spoiler: non sarà una passeggiata sulla neve fresca. Tra un fiocco e l’altro, dovrai smazzarti puzzle che ti faranno grattare la testa più di una partita di scacchi contro un computer OP.
La chicca? Le meccaniche di gioco. Ti ritroverai a dover raccogliere oggetti e interagire con ogni singolo pixel della mappa, come se stessi cercando di ritrovare il telefono perso sotto il divano – solo che qui ogni cosa può essere usata in modi inaspettati (e no, non sto parlando di tirare una palla di neve contro il boss, anche se l’idea... ehm, lascia stare). Il sistema di gestione inventario è intuitivo: drag and drop, click qui, clicca là, praticamente ti senti come se stessi smanettando sulla tua scrivania ma senza il rischio di mandare tutto in crash.
E poi la storia: un viaggio nell’inverno più dolce e gelido che tu abbia mai visto, dove ogni livello ti mette di fronte a nuovi ostacoli e a personaggi che sembrano usciti da un libro di favole (ma con un pizzico di “scherziamo un po’ con la logica”, tipo usare un oggetto per aprire una porta o risolvere un enigma con quel tempismo che ti fa sudare le mani – la famosa meccanica di tempismo e precisione che ti fa capire che non sei mica qui a far passeggiate). Ho provato a capire il crafting e ho finito per fare un pasticcio degno di MasterChef, quindi tranquillo: il gioco è accessibile anche se non sei un mago dei puzzle.
Insomma, se ti va un’avventura leggera ma con quel tocco di sfida che ti fa dire “ok, dai, un altro livello e poi smetto” (spoiler: non smetterai mai), Adamo ed Eva: Neve è il titolo giusto. Ti fa pensare, ti fa sorridere e, soprattutto, ti fa sentire un po’ quel calore umano che manca quando fuori fa freddo. Ti sei mai trovato a dover schivare un imprevisto all’ultimo secondo? Qui è la norma, e la mia tastiera ringrazia solo di non essere volata dalla finestra. GG a chi ha creato tutto questo!