Ah, Mario War Escape, quel gioco che ti fa sentire come se stessi inseguendo la principessa mentre sei inseguito da un esercito intero di Goomba e Koopa. Qui Mario non sta a prendersela comoda: la parola d’ordine è FUGA, e non stiamo parlando di una passeggiata nel parco, ma di un vero e proprio rodeo tra trappole e nemici pronti a farti fare la fine di una minestra bruciata.
Il vero protagonista, oltre a Mario ovviamente, è il sistema di movimento e abilità. Saltare? Ci sta. Ma provaci a farlo al momento giusto mentre schivi fuoco, spuntoni e qualche pallottola infuocata, mica è un picnic. E poi c’è la chicca: lanciare palle di fuoco. Sì, Mario è armato di un arsenalino da far invidia a Rambo, e usarle con timing e precisione è tipo giocare a biliardo con le palle infuocate (sconsigliato se siete maniaci dell’integrità del joystick).
In più, il raccolto di monete e power-up è quel tocco retrò che fa tornare il buonumore anche al più incallito speedrunner. Raccogliere monete sembra facile, ma è come cercare di prendere l’ultimo biscotto dalla scatola senza farsi beccare: richiede occhio, tempismo e una buona dose di fortuna. E non sottovalutare i power-up, perché sono il tuo jolly per trasformare una fuga disperata in una marcia trionfale.
Il cuore pulsante del gioco, però, è la meccanica di riflessi e precisione. Devi reagire veloce come un ninja in un mercato affollato, perché le condizioni cambiano in un baleno e un errore significa ricominciare da capo (spoiler: la frustrazione è reale, ma fa parte del divertimento). Seriamente, la prima volta che ho provato a superare un livello con mille ostacoli, mi sono sentito come se stessi cercando di scappare da un gatto arrabbiato con un sacchetto di carta sulla testa.
Insomma, Mario War Escape è un mix di nostalgia e sfida moderna, perfetto sia per i veterani che vogliono una scusa per tirare fuori il controller sia per chi ama i platform frenetici che mettono il tuo pollice alla prova. Se ti piace l’idea di correre, saltare, schivare e magari anche bestemmiare un po’ sotto i baffi di Mario, beh… preparati a un’avventura che ti farà dire “GG” (o “nerf” se qualcosa ti sembra un po’ troppo OP) a fine partita. E ricordati: in questo gioco, fuggire è un’arte, ma farlo con stile è da veri pro!