Ok, partiamo col dire che L'ora del bucato Baby Hazel è quel tipo di gioco che ti fa pensare: Ah, finalmente un simulatore di lavatrici e calzini spaiati! (Chi non ha mai perso almeno un calzino, vero?). Qui il nostro compito è aiutare Baby Hazel, una tipetta tenerissima ma decisamente impegnata, a portare a termine la missione quotidiana: il bucato di casa. Sì, proprio così, niente draghi o guerrieri epici, ma la vera sfida è riuscire a far tornare i vestiti puliti e profumati senza impazzire. GG al multitasking della vita reale, insomma.
La meccanica di gioco è una versione super accessibile di task management, dove tu e Hazel dovrete affrontare una sequenza di azioni ben precise: prima si separano i panni sporchi (sì, anche Hazel sembra capire che non si mettono i calzini bianchi con quelli neri, al contrario di me che li butto tutti insieme e poi faccio i salti mortali con i detersivi), poi si avvia la lavatrice, si stendono i vestiti (mentre Hazel fa un balletto adorabile, giuro) e infine si piegano e si mettono a posto.
Il controllo è così semplice che pure un cagnolino potrebbe farcela (se solo avesse le dita, ovvio): basta un clic o un tap per prendere un indumento, trascinarlo o attivare la lavatrice. Non c’è bisogno di masterizzare chissà quali combo da pro-gamer, ma attenzione a non distrarti, perché il tempo scorre e il gioco ti premia con punti se fai tutto con stile e velocità. Seriamente, chi l’ha testato? Io ho provato a capire il crafting della lavatrice e ho finito per fare un pasticcio degno di MasterChef in cucina.
Se ti ricordi delle prime volte che ti sei cimentato con faccende domestiche, sai quanto può essere un po’ noioso, ma qui Baby Hazel rende tutto un po' più carino grazie alle animazioni buffe e alla musica allegra che ti fa quasi venire voglia di cantare mentre appendi i calzini al filo. Ehi, forse questo gioco potrebbe essere il mio nuovo allenamento per l’eterna battaglia con il bucato!
Insomma, L'ora del bucato Baby Hazel è un mix perfetto tra educazione e divertimento per i più piccoli (e pure per noi che guardiamo e ci chiediamo come siamo finiti qui). In poche parole, un piccolo simulatore di vita che ti insegna che, sì, anche piegare magliette può essere una quest semi-epica... almeno fino a quando non perdi l’ennesimo calzino nel nulla cosmico del cesto sporco.