Allora, preparati a maledire la montagna più immane che tu abbia mai visto, perché in Climb Up la sfida è letteralmente scalare l’impossibile. Non parliamo di una semplice passeggiata al parco, qui i muri sono scivolosi come il suolo dopo una pioggia torrenziale e gli ostacoli… beh, diciamo che il terreno non ti fa mai un favore. Ho provato a prendere dimestichezza con le meccaniche e sono finito a imitare un ballerino sul ghiaccio, ma senza la grazia di Fred Astaire.
Il cuore del gioco è tutto nel movimento preciso e calcolato: ti ritroverai a dover bilanciare ogni passo, a saper strisciare lungo gli angoli più insidiosi e saltare quando meno te lo aspetti. Se ti sei mai chiesto cosa significhi sentirsi come un acrobata anestetizzato, beh, ora lo sai. Ah, e la sorpresa? Ogni piccolo errore ti costa caro... tipo cadere dal nulla e ricominciare. Niente pausa caffè qui, amico.
E come dimenticare il sistema di obiettivi e ricompense? Al top del monte ti aspetta un premio che vale ogni singolo graffio sulle tue mani (e sulla tua pazienza). Ma dico, chi avrebbe pensato che arrampicarsi diventasse una saga epica degna di un film? Prima volta che ho raggiunto la vetta, la mia tastiera ha quasi preso fuoco per il nervosismo misto a sollievo. Oh, e la montagna? Eh, quella continua a guardarti come a dire: “Ritenta sarai più fortunato, campione”.