Allora, ti presento Hill Climb Driving, quel gioco che ti fa sentire un po’ pilota da rally e un po’ equilibrista del circo. Qui interpreti Bill Newton, un giovane coraggioso tipo “fuori di testa” che decide di sfidare le leggi della fisica e della buona sorte arrampicandosi su colline, foreste e deserti con il suo mezzo, che più che una macchina sembra un destriero meccanico. E già, la trama è semplice: vai, vai e vai più lontano che puoi senza ribaltarti come una crêpe!
Ora, il bello del gioco è tutto nel sistema di controllo che ti fa sentire il peso di ogni ruota sulla sabbia o sulla ghiaia (il motore fisico è così ben fatto che quasi ti aspetti di sentire il ruggito del motore nella stanza). Devi dosare l’acceleratore e il freno con la precisione di un equilibrista perché un errore e puff, il tuo bolide fa capriole degne di un circo. E non è solo questione di andare avanti: c’è un sistema di gestione del carburante che ti tiene sulle spine. Non è mica un’auto che va da sola, eh! Raccogli le taniche di benzina sparse in giro, o rischi di fermarti in mezzo a una collina come un turista in panne.
Il gameplay ti spinge a collezionare monete lungo il percorso, perché senza soldi niente upgrade: puoi potenziare velocità, trazione e robustezza del tuo veicolo, trasformandolo da vecchia carretta a missile terra-terra. Ecco, ammetto che quando ho provato a capire il crafting degli upgrade ho fatto un pasticcio degno di MasterChef, ma una volta preso il ritmo è una droga. Ogni veicolo ha il suo carattere, quindi puoi sperimentare e scoprire quello che ti si addice di più (tipo scegliere tra il caffè americano o l’espresso, ma con le macchine).
E poi, diciamolo, c’è qualcosa di comico nel vedere Bill volare letteralmente sui pendii più ripidi o sprofondare nella sabbia come una foca su una spiaggia. Chi l’avrebbe mai detto che un gioco così semplice ti avrebbe fatto venire voglia di migliorare costantemente per battere il tuo stesso record? Prima volta che ho affrontato una salita ripida? La mia tastiera è quasi volata dalla finestra, giuro! Ma è questo il bello: un mix perfetto di sfida, fisica realistica e quel pizzico di “non ci posso credere” che ti fa ridere da solo davanti allo schermo.