Ah, Boom Push: il picchiaduro dove il tuo unico obiettivo è... spingere la gente fuori dalla mappa. Sì, hai capito bene. Qui non si tratta di combo da mille colpi o magie da far esplodere il cervello, ma di una semplice, gloriosa meccanica di spinta tattica. Sei un eroe tra tanti, con abilità uniche che ti fanno sentire quasi come un ninja... se i ninja fossero ossessionati dal buttare gli avversari fuori dal ring come se fossero sacchi di patate. Ho provato a capire il crafting degli oggetti potenzianti, ma alla fine mi sono sentito più simile a un mago pasticcione che a un guerriero stratega.
Il cuore del gioco? Quel meraviglioso sistema di combattimento basato sul tempismo e la posizione. Devi stare sempre sul pezzo, perché un attimo di distrazione e puff: ti ritrovi tu a volare fuori dallo stage, mentre gli altri festeggiano come se avessero vinto la finale del mondiale. E ti assicuro, la tensione in multiplayer è come giocare a non farti prendere dall’amico che ti vuole spingere nella piscina durante una festa estiva. GG chi riesce a sopravvivere più a lungo senza finire in acqua (o fuori dalla mappa, nel nostro caso).
Parliamo anche del sistema di personalizzazione, che ti permette di vestire il tuo personaggio come una rockstar pronta a un live show. Perché, diciamolo, spingere fuori i nemici è più soddisfacente se lo fai con stile. E se vuoi, puoi sempre metterti in modalità social e sfidare gli amici, formando squadre o lanciandoti in battaglie uno contro uno. Spoiler: la prima boss fight — o meglio, il primo ti spingo via come se fossi un fastidioso zanzarone — ti farà quasi volare la tastiera dalla finestra. (Seriamente, chi ha progettato i tempi di reazione? Nerf immediato, grazie!)
In definitiva, Boom Push è come quella serata tra amici dove si litiga all’ultimo abbraccio, ma con meno drammi e più spintoni virtuali. Se vuoi mettere alla prova la tua rapidità, tattica e senso del caos controllato, questa è la tua arena. E se ti senti creativo, c’è pure spazio per inventare strategie nuove di zecca, perché a spingere si impara, e pure bene. Dài, che la prossima volta tocca a te far volare fuori il campione della zona!