Ah, Baby Hazel Goes Sick: il gioco perfetto per chi ha sempre sognato di diventare un super infermiere per... una neonata con il raffreddore. Qui il protagonista sei tu, o meglio, le tue dita che dovranno correre a destra e a manca per prendersi cura della piccola Hazel quando decide di farsi sentire un po’ “fuori uso”. Spoiler: non è mica semplice come cambiare un pannolino (beh, quasi).
Il sistema di interazione è semplice ma efficace: con mouse o touchscreen ti ritrovi a cliccare e trascinare oggetti sparsi per la stanza di Hazel, tipo termometro, medicine e qualche scodella di zuppa calda (perché la zuppa è il vero OP dei rimedi casalinghi). Ti senti un po’ medico, un po’ maggiordomo, mentre cerchi di mantenere Hazel serena e felice, anche quando ha la febbre a 38. Seriamente, chi l’ha testato? La tua pazienza sarà messa alla prova più della tua abilità nel multitasking.
Nel cuore del gioco c’è il management delle cure: misurare la temperatura, somministrare medicine e, cosa più importante, evitare che Hazel si annoi a morte. Perché, diciamoci la verità, chi si sente male vuole anche un po’ di distrazione, giusto? E qui entrano in scena mini-giochi che ti fanno pensare un po’ più velocemente del solito, tipo preparare la medicina giusta o cucinare una zuppa (non proprio MasterChef, ma quasi). Ti ritroverai a fare il tutto in un loop frenetico, che mette a dura prova la tua coordinazione mano-occhio. Ho provato a capire il crafting e ho finito per fare un pasticcio degno di un apprendista stregone.
Man mano che superi i livelli, la sfida cresce, e con essa la soddisfazione quando Hazel finalmente sorride di nuovo (quella sì che è una vittoria che vale il GG). È un viaggio educativo, certo, ma anche un piccolo cocktail di caos e tenerezza, che ti fa sentire un eroe domestico nel mondo delle cure pediatriche digitali. Insomma, se ti sei mai chiesto come sarebbe prendersi cura di un essere minuscolo che ti manda in tilt, questo gioco è un ottimo warm-up. E poi all’improvviso... beh, lascia stare, Hazel ha già bisogno di un’altra dose di coccole.