Allora, preparati a sporcarti un po’ le mani – virtualmente, eh! – con Baby Hazel Farm Tour, un gioco che è praticamente una passeggiata tra mucche, galline e campi da coltivare, ma senza le zanzare (purtroppo). Qui il protagonista vero è Baby Hazel, la bimba più sveglia del quartiere, che decide di fare un salto dalla fattoria dello zio per un’esperienza “Ritorno alle origini” versione casual.
La meccanica principale? Un mix simpatico di gestione delle risorse e missioni a tempo: devi aiutare Hazel a nutrire le galline (sì, raccogliere le uova può diventare una quest più movimentata di quanto pensi), mungere le mucche senza spaventarle e piantare semi come se fossi il nuovo guru dell’agricoltura. E fidati, far felice Hazel è più complicato di quanto sembra – l’icona sopra la sua testa che cambia umore è un po’ come il tuo barometro personale: stare attento al suo umore è fondamentale, altrimenti addio missione completata.
Il tutto si gioca con il mouse e un’interfaccia così intuitiva che anche tua nonna, con un po’ di pazienza, potrebbe diventare una coltivatrice provetta. Non c’è bisogno di skill da pro gamer qui, è più una questione di click giusti al momento giusto (o almeno provarci, ho provato a capire il crafting e ho finito per fare un pasticcio degno di MasterChef). Ogni attività ha un timer, quindi non puoi proprio rilassarti sul divano – è un po’ come cercare il telecomando mentre qualcuno ti chiama e il cane ti salta addosso, insomma, mai noioso.
In sostanza, Baby Hazel Farm Tour è quel tipo di gioco che ti fa sentire un po’ fattore e un po’ babysitter, il tutto condito da una grafica carina e colorata che ti fa venire voglia di mangiare una carota (ma non farlo, sono digitali). Perfetto per i più piccoli o per chi vuole uno spaccato di vita contadina senza l’impegno serio di dover svegliarsi all’alba. Chi l’avrebbe mai detto che stare dietro a una bambina e una fattoria potesse essere così... coinvolgente? GG, Hazel, GG!