Ok, mettiamola così: Baby Hazel Dinosaur Park è praticamente il parco giochi dei sogni per i più piccoli con una dose extra di dinosauri carini e buffi. Qui Baby Hazel, la nostra piccola protagonista (che è più curiosa di un gatto in una stanza piena di scatole), si avventura in un mondo preistorico dove il divertimento e l’apprendimento vanno a braccetto come patatine e ketchup. E no, non è solo un “clicca e basta”: il gioco sfodera un sistema di point-and-click super intuitivo, che fa sembrare una passeggiata nel parco anche le manine piccine alle prime armi col mouse o lo schermo touch.
Il vero cuore pulsante di questo gioco sono le mini-giochi, tipo nutrire i dinosauri (no, niente T-Rex affamati, tranquilli), farli giocare e risolvere piccoli rompicapi che non fanno piangere nessuno ma stimolano quel poco di ingegno necessario per sentirsi un po’ Indiana Jones in miniatura. Pensalo come una caccia al tesoro, ma invece di monete d’oro, raccogli stelle e punti, e ti senti subito un eroe del parco preistorico. Ho provato a capire il crafting e ho finito per fare un pasticcio degno di MasterChef, ma per fortuna qui basta un drag di dito o un tap e il gioco è fatto.
E poi dai, chi non ama un po’ di esplorazione? Con Hazel e i suoi amici ti muovi tra attrazioni colorate che sembrano uscite da un cartone animato, mentre scopri curiosità sui dinosauri che nemmeno su Wikipedia troverai così simpatiche (seriamente, chi l’ha testato?). La sfida? Tenere Baby Hazel felice e impegnata con compiti semplici che sviluppano la coordinazione e il problem solving, praticamente una palestra mentale camuffata da gioco.
Insomma, se ti ricordi le tue prime boss fight contro l’ansia da gioco, qui puoi stare tranquillo: è tutto a prova di bimbetto, senza frustrazioni né nerf necessari. Solo un sacco di sorriso, dinosauri carichi di buff e un’avventura che rende lo studio qualcosa di più tosto di un semplice “dovere”. GG per Baby Hazel, il dinosauro più tenero che abbia mai incontrato!