Se pensavi di aver già visto tutto nei giochi di puzzle, aspetta di mettere le mani su Where's My Duck 3. Qui il protagonista è un simpaticissimo coccodrillo con una missione semplice ma mai banale: ritrovare la sua papera smarrita. Facile, no? Beh, se pensavi che fosse un giro al parco, preparati a farti spremere il cervello come una spugna bagnata.
La meccanica principale del gioco è un capolavoro di ingegnosità liquida: devi guidare l’acqua (sì, l’acqua, quella roba trasparente che però qui vale oro) attraverso labirinti contorti pieni di ostacoli degni di un reality show di sopravvivenza. Hai mai cercato il telecomando sotto il divano? Ecco, qui è la stessa cosa, ma con più pulsanti, leve e blocchi spostabili che ti faranno venir voglia di sbattere la testa al muro (con amore, però). L'acqua non è solo l'elemento vitalizio per il nostro amico coccodrillo, ma anche il passaporto per far avanzare la storia e, ovviamente, per acciuffare quella papera birichina.
E non pensare che sia sempre la solita minestra riscaldata: ogni livello si inventa qualche twist, tipo pulsanti nascosti o meccanismi che sembrano usciti da un episodio di “Pirati dei Caraibi”. La chiave è usare un po’ di strategia, un pizzico di precisione, e tanta pazienza (quella che a volte mi manca). Giocare ti fa sentire un po’ detective e un po’ scienziato pazzo, mentre ad ogni schermata ti chiedi: “Qual è il modo migliore per far arrivare l’acqua dalla A alla B senza fare un disastro?”
Per non parlare della grafica, che è pura poesia disegnata a mano, roba che ti fa venir voglia di fare uno storyboard anche se non sai tenere in mano una matita. Il tutto condito da musichette simpatiche che quasi ti convincerebbero a piantare là il lavoro e dedicarti solo a salvare paperelle e coccodrilli tutto il giorno.
In definitiva, Where's My Duck 3 è il gioco perfetto se ami mettere alla prova la tua mente senza perderti in comandi da manuale di 300 pagine. Oh, e se ti capita di incappare in un rompicapo che sembra una vendetta personale, ricorda: non sei solo. Sono qui con te, con il controller in mano e un sacco di domande esistenziali sul perché l’acqua non vuole proprio passare quel maledetto blocco. GG, papere e coccodrilli, GG!