Se pensavi che le cene di famiglia fossero piene di drammi, aspetta di tuffarti in Among Us: Chi è impostore – il gioco dove fidarsi è bene, ma scoprire chi ti frega è meglio. Qui non stiamo parlando di semplici voti a scuola o discussioni su chi ha mangiato l’ultima fetta di torta; no, qui si gioca con il tradimento a livelli da Oscar.
Il cuore pulsante del gioco è il sistema di deduzione sociale, un mix di sospetti, accuse a caso e, se sei fortunato, prove concrete. Tu e il tuo team di astronauti dovete completare una serie di task sparsi per la mappa – roba tipo riparare cavi o calibrare motori, che sembrano noiosi ma, credimi, diventano cruciali quando uno di voi è un impostore che trama nell’ombra. Ecco, parlare di “ombra” qui è quasi letterale, visto che l’impostore può muoversi furtivamente, sabotare il lavoro altrui e, ciliegina sulla torta, eliminare i poveri innocenti come un ninja digitale. GG, eh?
Il sistema di votazione è un capolavoro in sé: una riunione d’emergenza, accuse che volano come freccette e quel momento in cui tutti cercano di non sembrare colpevoli (spoiler: nessuno ci riesce davvero). Ti ricordi la prima volta che hai dovuto spiegare perché eri in cucina quando qualcuno è stato eliminato nella navicella? Sì, proprio quella sensazione di “Sono innocente, lo giuro, ma nessuno ti crederà”.
E poi c’è la parte tecnica: spostarsi con agilità tra le stanze, attivare sabotaggi che mandano l’equipaggio nel caos e cercare di mantenere il sangue freddo – un po’ come cercare di fare la spesa con il carrello rotto. Ho provato a capire il crafting (ok, non c’è crafting, ma se ci fosse sarebbe un casino) e ho finito per fare un pasticcio degno di MasterChef.
Insomma, Among Us: Chi è impostore non è solo un gioco, è un’esperienza sociale che ti mette alla prova: chi è il furbetto del gruppo? Chi si spaccia per amico ma ti pugnala alle spalle? E, soprattutto, chi riesce a non farsi cacciare fuori al primo sospetto? Se ti piacciono i giochi dove la mente è l’arma più affilata, questo titolo è praticamente OP. Preparati a girare con l’occhio da detective e la paranoia che ti accompagna anche fuori dal gioco. E poi all’improvviso… beh, lascia stare.