Se pensavi che sopravvivere fosse una passeggiata, beh... The Last Man è qui per farti ricredere alla grande. Immagina un mondo post-apocalittico dove non solo devi vedertela con mostri che sembrano usciti da un incubo fatto di cattivi effetti speciali, ma anche con altri giocatori pronti a farti il classico “GG” senza troppi complimenti. Non è una festa di tè, insomma.
La vera chicca sta nel sistema di scelta del personaggio: qui non si tratta solo di estetica o di collezionare skin da mettere nell’armadio virtuale. Ogni eroe ha le sue abilità uniche e armi particolari che ti faranno sentire un po’ Rambo e un po’ MacGyver, dipende da come li usi. Ecco, io ho provato a capire il crafting e ho finito per fare un pasticcio degno di MasterChef sotto effetto di troppi ingredienti misteriosi. Ma hey, almeno ti dà soddisfazione quando finalmente riesci a costruire qualcosa di utile e non solo un sacco di rottami inutili.
Il sistema di squadra è un altro punto forte: puoi formare alleanze con altri sopravvissuti e magari evitare di diventare il pranzo principale dei mostri o peggio, il bersaglio facile di qualche bullet sponge con la mira da cecchino. Collaborare in The Last Man non è solo consigliato, è praticamente obbligatorio se non vuoi fare la figura del pollo lesso nelle prime cinque minuti di partita. E se invece ti senti un lupo solitario? C’è pure la modalità single player, dove la sfida è tutta tua, e la tensione sale più di un espresso dopo una notte di raid.
Ah, la lotta per la sopravvivenza è il cuore pulsante del gioco: devi scappare, combattere, nasconderti e magari anche contrattaccare. Ogni incontro con un mostro o un altro giocatore è un piccolo film d’azione, con la differenza che la colonna sonora sei tu che imprechi mentre schivi colpi last second (sì, la mia tastiera è quasi volata dalla finestra a un certo punto). Insomma, qui il “nerf” e il “buff” non sono solo concetti da forum, ma roba che senti sulla pelle.
Se ti piacciono le sfide che ti tengono incollato allo schermo e vuoi mettere alla prova le tue doti di sopravvivenza senza perdere il sorriso, The Last Man potrebbe diventare il tuo nuovo guilty pleasure. E chi l’avrebbe mai detto? Nel mondo degli apocalittici, sopravvivere è una questione di stile... e un po’ di fortuna, ovviamente.