Ok, immagina un mondo dove la civiltà è andata a farsi benedire, un’apocalisse che ha trasformato tutti in zombie cattivi (ma tipo, quelli che non ti lasciano nemmeno il tempo di dire GG). Ecco, in The Last Survivors sei uno dei pochi umani superstiti in questa festa di morte e disperazione. Il gioco ti butta in un enorme open world pieno di rovine, fabbriche abbandonate e laboratori inquietanti, dove trovare cibo, acqua e un rifugio sicuro è più complicato che riuscire a non morire al primo scontro con un boss. Seriamente, chi l’ha testato? Io ho provato a capire il crafting e ho finito per fare un pasticcio degno di MasterChef.
La vera chicca sta nel sistema di sopravvivenza: devi gestire risorse scarse, cercare di costruire armi degne di questo nome e migliorare il tuo rifugio come se fossi l’architetto di un AirBnB post-apocalittico, ma senza il lusso del Wi-Fi. Il gioco mescola abilmente la lotta contro le orde di infetti e la tensione di dover tenere d’occhio anche gli altri umani, perché sì, non puoi fidarti manco del tuo riflesso nello specchio. Insomma, tra combattimenti frenetici e momenti in cui ti chiedi “Ma chi me l’ha fatto fare?”, rimani incollato allo schermo.
Il sistema di combattimento è dinamico e ti costringe a improvvisare continuamente: schiva, colpisci, fai quel saltino che ti fa sembrare un ninja (anche se poi sembri più un pollo spennacchiato). E se ti piace il multiplayer, puoi unire forze con altri sopravvissuti o, perché no, tradirli per una scorta extra di munizioni – la sopravvivenza è un gioco sporco, amico mio.
E poi c’è la trama che ti spinge a girare per questa mappa gigantesca, cercando indizi su cosa diavolo abbia scatenato l’epidemia. Ti prometto che tra un’esplorazione e l’altra, ti ritroverai a rimuginare su come la tua vita pre-apocalisse fosse decisamente più semplice. La domanda è: riuscirai a trovare la cura o finirai tu stesso a fare compagnia agli zombie? Preparati a mettere alla prova le tue abilità da survivor in questo mix di action, crafting e pura follia. Ah, e ricordati: in The Last Survivors non conta solo chi spara più forte, ma chi sa farsi i migliori alleati (o i peggiori nemici). Buona fortuna, sopravvissuto!