Ah, Solitaire dei Quaranta Ladroni... non è il solito solitario noioso da pausa caffè, qui si gioca in modalità boss level con ben due mazzi di carte da domare. In pratica, ti ritrovi davanti a 104 carte sparse su otto pile e il tuo compito è semplice ma beffardo: spostarle tutte verso le fondamenta, partendo dagli assi e salendo fino ai re, rigorosamente seguendo il seme. Facile? Ehm, no, a meno che tu non abbia la pazienza di un monaco tibetano e un piano strategico più solido di un castello di carte (scusa, era inevitabile).
Il cuore pulsante del gioco è senza dubbio il sistema di costruzione del tableau. Le carte vanno piazzate in ordine decrescente e a colori alternati – tipo quando cerchi di organizzare il tuo armadio e devi mettere la maglietta rossa tra quella blu e quella verde, solo che qui ogni mossa conta. E se pensi di spostare carte a caso, beh, preparati a strapparti i capelli, perché le mosse sono limitate e ogni scelta è un piccolo enigma di strategia e memoria.
E poi c’è il meccanismo di movimento delle carte: clicca, trascina o, se sei uno di quelli pigri, tap e lascia che il gioco faccia un po’ di lifting automatico per te. Ma occhio, perché non sempre l’automatismo è il tuo migliore amico – in certi momenti, sembra quasi ti faccia uno scherzetto. Ho provato a capire il crafting delle mosse e ho finito per fare un pasticcio degno di MasterChef, serio.
Il bello? Ogni volta che apri una nuova carta, è come scoprire un piccolo tesoro o… una trappola mortale. Il gioco ti obbliga a pensare due, tre, quattro mosse avanti, un po’ come giocare a scacchi ma con le carte e senza il rischio di perdere l’amicizia di qualcuno. E se ti capita di svuotare una pila del tableau, quella casella vuota è oro puro: puoi piazzarci un re e rivoluzionare la partita. Ti senti un po’ stratega, un po’ ladro di carte… e chi l’avrebbe mai detto?
Insomma, Solitaire dei Quaranta Ladroni è la sfida perfetta se vuoi mettere alla prova la tua pazienza, la capacità di pianificare e, perché no, il tuo amore per il caos controllato delle carte. Non è solo un gioco, è un viaggio nel cuore della solitaria, con una spruzzata di pepe e un sacco di GG in arrivo. Se sei un veterano del genere o se stai solo cercando un modo elegante per procrastinare, questo è il tuo nuovo passatempo OP. Preparati a schiacciare tasti, trascinare carte e, ovviamente, imprecare con stile.