Se ti piace complicarti la vita in modo creativo, Rotate to Escape è il tuo nuovo guilty pleasure. Immagina un dungeon con 60 livelli pieni di tranelli che farebbero impallidire qualsiasi escape room di città: trappole mortali, casse che cadono dal cielo come se fossi in un negozio di tessuti alla svendita, e spine affilate come le risposte fastidiose su chat di gamer. Ma la vera chicca? Puoi ruotare l’intero dungeon per cambiare la direzione della gravità. Sì, hai letto bene: l’intera mappa gira, trasformando i muri in pavimenti e trappole in scorciatoie o in mega epic fail, dipende da quanto sei sveglio quella mattina.
La magia del gameplay sta proprio in questo: il meccanismo di rotazione della gravità ti obbliga a pensare due, tre, no, dieci mosse avanti. Non è il solito muoviti a destra, salta, evita il nemico; qui devi davvero immaginare il livello come un cubo magico e girarlo fino a trovare la via d’uscita. Ti assicuro, è come cercare il telecomando tra le fessure del divano semplice, fino a quando non ti accorgi che il divano è una trappola a forma di labirinto.
Affrontare ogni zona con prudenza è un must. Ogni movimento può trasformare un sicuro passo in una caduta verticale (no, non puoi semplicemente correre e sperare nel meglio), e gestire il tempismo con le casse è più stressante di quell’aggiornamento interminabile che ti blocca prima di una sessione di gioco importante. Ho provato a dominarlo, ma il mio record è una danza forsennata tra la disperazione e il ma come cavolo ho fatto a sopravvivere?!.
Insomma, Rotate to Escape è il tipo di gioco che ti prende per mano e ti scuote fino a farti dire “Un altro livello… poi giuro che smetto”. Combina puzzle ambientali con una dose di pazienza ninja e tempismo da metronomo per regalarti quella soddisfazione da “Yes, ce l’ho fatta!” che ti fa dimenticare tutte le volte in cui sei cascato sulle spine. Pronto a testare se il tuo cervello è veramente più agile del dungeon? Spoiler: il dungeon barcolla ma non cade facile. GG, e buona fortuna!