Allora, mettiamola così: Pin Fish Escape è quel gioco che ti fa sentire un po’ eroe subacqueo ma senza bagnarti i piedi. La sfida? Salvare un branco di pesciolini smarriti da trappole che farebbero impallidire anche il peggior pescatore di calamari. E no, non è solo un passatempo carino, dietro c’è pure una storia ambientale che ti fa sentire un po’ come il capitano Nemo con lo spirito ambientalista (ma senza il sottomarino, per fortuna).
Il cuore del gioco ruota tutto intorno al sistema di controllo super intuitivo: click o tap per staccare dei pin che fanno cambiare direzione ai pesci (tipo quei giochi da bar dove fai volare la pallina ma con più suspense e meno rumore di gettoni). La vera sfida è nel tempismo perfetto: se sbagli la mossa rischi di far incastrare il tuo piccolo esercito di pinne in una trappola assurda. Ho provato a capire il crafting mentale dietro le mosse e, credimi, è più difficile di spiegare a nonna come funziona TikTok.
Man mano che avanzi, la faccenda si fa più tosta. Arrivano pesci con abilità speciali (tipo il ninja del mare o il velocista che sembra appena uscito da una gara di Formula 1 subacquea) e un sacco di power-up che ti danno quella botta di energia o invincibilità temporanea che serve quando le cose si fanno davvero OP. Ti ritrovi a dover pianificare ogni mossa come se stessi giocando a scacchi ma con il cuore in gola, perché una mossa sbagliata e... GG!
Un aspetto che mi ha fatto sorridere è come, tra una trappola e l’altra, ti ritrovi quasi a riflettere sul fatto che il reef è in pericolo, ma non ti preoccupare, non è mica un documentario noioso. Piuttosto, è come se ti raccontassero tutto infilando il messaggio tra una pin e l’altra, quasi senza che te ne accorga. E poi all’improvviso… beh, lascia stare, la tensione sale e il joystick rischia di fare un volo.
Se ti piacciono puzzle mentali con un twist arcade, e non ti spaventi di dover schivare trappole e pensare due mosse avanti come un campione di dama, Pin Fish Escape potrebbe fare al caso tuo. E, diciamolo, chi non vuole sentirsi un po’ il salvatore dei mari mentre si diverte con un gioco che si prende poco sul serio ma non ti lascia mai solo? Seriamente, chi l'ha testato non ha potuto fare a meno di un sorriso (e qualche urlo frustrato, ma è normale!).