Ok, partiamo col dire che Raze 3 non è il solito sparatutto in prima persona dove corri a destra e a manca sparando a tutto ciò che si muove (anche se un po’ di quello c’è). Qui il gioco si fa interessante perché mescola la velocità di un action platformer con la precisione di un FPS, il tutto condito da un’ambientazione futuristica post-apocalittica che ti fa sentire un soldato last-man-standing contro orde di alieni che, onestamente, sembrano usciti da un catalogo “nemici da incubo” super carichi di nerf e buff.
La meccanica di movimento
Parlando di armi, il sistema di combattimentoabilità speciali da attivare al momento giusto, tipo quel colpo di scena che ti fa strappare una vittoria quando sembravi spacciato. Seriamente, ti ritrovi a pensare “Ma come ho fatto a non sfruttare questa skill prima?” più volte.
La storia? Beh, niente male per un gioco del genere: ti ritrovi a difendere la Terra da invasioni aliene in missioni piene di obiettivi chiari, tipo eliminare nemici o catturare punti strategici, il tutto raccontato con cutscene che non fanno venire sonno (un miracolo, ve lo dico io). Insomma, Raze 3 ha quel mix perfetto tra azione e narrazione che ti spinge a chiederti “Che succede dopo?” mentre piazzi l’ennesimo headshot.
Insomma, se ti piacciono i giochi che ti fanno sudare, imprecare un po’ ma poi ti regalano quel senso di vittoria da “GG wp” finale, Raze 3 è una scommessa che vale la pena giocare. E se ti chiedi se sia solo per veterani della serie... nah, anche i nuovi possono buttarsi a capofitto senza paura, tanto la curva di apprendimento è come quella di una montagna russa: adrenalinica, divertente e con qualche colpo di scena che ti lascia con la mascella a terra.