Allora, preparati a tuffarti in Non sono un mostro: voglio vivere, un gioco che è un po' avventura, un po' RPG, ma con quel pizzico di strategia e gestione che ti farà sentire il sindaco di un’assurda comunità di mostri in un bosco da cartolina – sì, proprio quei mostri che nemmeno tua nonna vorrebbe come vicini. Il gioco ti mette nei panni di un tipo, anzi di un custode, che deve guidare questa banda di creature strambe attraverso drammi, scelte etiche e minacce esterne. Non è solo “uccidi o fatti uccidere”: qui si parla di costruire una società, di accettazione e sopravvivenza, roba che manco in certi gruppi di WhatsApp.
Il bello? Ogni mostro ha la sua storia, un carattere da serie TV e abilità uniche, quindi non è il solito party da RPG dove tutti sono intercambiabili. Ti ritroverai a gestire un sistema di dialoghi e scelte morali che influenzano la trama – insomma, le tue decisioni pesano davvero, non come quando scegli il filtro su Instagram. E poi c’è il punto e clicca, che è semplice ma efficace: esplori boschi incantati (e anche un po’ inquietanti), raccogli risorse – tipo quel cercare il telecomando sotto i cuscini, ma con meno frustrazione – e interagisci con i tuoi mostri per tenerli uniti e forti. Ho provato a capire il crafting e ho finito per fare un pasticcio degno di MasterChef, ma si può dire che è parte del divertimento.
Strategia e pianificazione non sono solo parole grosse qui: devi decidere quando espandere la tua comunità, chi mandare a raccogliere o chi a difendere il territorio. Il sistema di gestione risorse ti mette davanti a quelle scelte da “voglio fare tutto, ma non ho tempo né energia”, e ti spinge a sperimentare un po’ – tipo quando provi a combinare abilità diverse e vedi se esplodi o no. Spoiler: a volte esplodi, ma è GG comunque. E poi il progresso tramite missioni fa sì che ogni passo avanti non sia solo un “clicca qua”, ma un pezzo di storia che si svela e che ti fa affezionare ai tuoi mostri, anche quelli che sembrano usciti da un cartone animato degli anni ’90.
Insomma, Non sono un mostro: voglio vivere è quella ventata fresca che mancava nel panorama adventure-RPG, con una narrativa ricca e meccaniche che ti fanno sentire davvero responsabile di questa strana famiglia mostruosa. Se sei il tipo che ama immergersi in mondi belli e strani, con quel mix di emozioni, strategia e qualche risata amara, questo ti farà compagnia per tante serate. E poi, diciamolo, chi l’avrebbe mai detto che i mostri potessero essere così... umani?