Allora, prepara il casco spaziale e metti le mani sul joystick, perché Sto volando sulla luna non è il solito giochino da pomeriggio pigro. Qui ti trasformi nel vero ingegnere pazzo del cosmo, costruendo la tua personale razzo spaziale pezzo dopo pezzo. E no, non aspettarti che sia roba da sfigati: ogni componente che agganci alla tua navicella ha il suo perché, e fidati, migliorare il tuo bolide è tanto fondamentale quanto scegliere la serie giusta su Netflix.
Durante il lancio verso la stratosfera, la sfida vera inizia quando devi afferrare tutti quei preziosi power-up e carburante sparsi come fossero caramelle a una festa di Halloween spaziale. Ma attenzione, perché l’universo è pieno di trappole: tra alette sospese, palloncini vaganti e UFO dall’aspetto poco amichevole, schivare diventa un’arte degna di un ballerino di breakdance interstellare. Ti confesso che la prima volta ho pensato È facile, poi ho sbattuto contro un palloncino come un principiante in un luna park... GG a me.
Il vero twist? Ogni volo ti ricompensa con soldi digitali, e non quelli da fake store, ma quelli con cui puoi dare un boost alle prestazioni della tua navicella. Vuoi più velocità? Più controllo? Magari un boost extra per quei momenti in cui ti sembra che la fisica stia trollando? Basta investire bene e la tua macchina spaziale diventa il bolide che neanche Elon Musk ti può invidiare. È un po’ come gestire un inventario, ma senza quel fastidioso “oh no, ho perso quell’oggetto raro” da RPG: qui ogni upgrade si sente, eccome.
E poi ti ritrovi lì, a spingere il razzo più in alto che puoi, con la tensione che sale come nelle partite di boss fight più tirate, mentre pensi Se sbaglio il salto o mi schianto contro un UFO, addio sogni di gloria. Seriamente, chi avrebbe mai detto che costruire e pilotare un razzo potesse essere così nervoso? Ma alla fine, quando finalmente raggiungi la luna (o almeno ci provi), è una soddisfazione degna di un meme virale. Ti sfido a non sentirti un po’ Neil Armstrong con le dita sudate sulla tastiera.