Oh, Mi piace la pizza non è solo un gioco: è praticamente un masterclass virtuale per chiunque abbia mai pensato che fare pizze fosse facile... Spoiler: non lo è, soprattutto quando i clienti diventano più esigenti di un critico gastronomico a un festival di street food.
Nel ruolo del boss di una pizzeria, sei il mago delle farine e dei pomodori, ma attenzione: non basta buttare mozzarella e un po' di origano a casaccio. Qui entra in gioco il sistema di scelta degli ingredienti, dove ogni cliente ha la sua combo preferita, e sbagliare significa perdere punti e, peggio, clienti arrabbiati (seriously, chi ha testato il sistema reclami?). Ti ritroverai a destreggiarti tra richieste tipo senza formaggio, ma con doppia salamella e gluten free perché sto facendo detox – una sfida che ti farà rivalutare le tue abilità da chef e manager contemporaneamente.
Non è solo una questione di impasti però. La gestione della tua pizzeria è un vero mini-gioco a sé stante. Puoi migliorare il parco macchinari (perché, diciamocelo, nessuno vuole una pizza fatta con un forno vintage degli anni '80), assumere personale – che, spoiler, è più imprevedibile di un party con gli NPC – e lanciare campagne di marketing per attirare orde di affamati clienti. La cosa diventa sempre più intensa con livelli via via più complicati: più ordini, più clienti insoddisfatti, e tu lì che cerchi di non far saltare in aria la tua cucina digitale.
E poi c’è il progressivo sistema di abilità e potenziamenti, che ti fa sentire davvero un imprenditore in erba. Ogni livello supera il precedente in difficoltà, ma ti regala anche nuove skill da chef e manager da sfoggiare. È un po’ come passare da cuoco improvvisato a guru della pizza, con tanto di esperienza da mettere sul curriculum – o almeno sul tuo orgoglio videoludico.
Se hai mai sognato di gestire una pizzeria senza rischiare di far bruciare tutto, Mi piace la pizza è il gioco che ti farà sudare tra farine e clienti affamati, ma con tanto divertimento. Preparati a bussare agli ordini, destreggiarti con le scorte e, magari, a scoprire che fare la pizza non è solo questione di mozzarella e pomodoro. GG!