Allora, ti ricordi quando la tua macchina decideva di fare il broncio proprio il giorno della gita? Ecco, in Girls Fix It: Music Festival Getaway Van il dramma è esattamente questo, ma con un gruppo di amiche che vogliono solo arrivare al loro festival musicale preferito. Qui il vero protagonista non è la musica, ma il sistema di riparazione del van che ti farà sentire un meccanico provetto... o almeno ci proverai, promesso!
Il bello del gioco è che non ti bombarda di istruzioni infinite: il point-and-click è così semplice che anche tua nonna diventerebbe un’esperta di motori in un attimo. Il gameplay ti mette davanti a mini-giochi variopinti e divertenti, dal mettere insieme pezzi di motore come se fosse un puzzle di Ikea (senza le istruzioni, ovvio) al trovare strumenti nascosti in ambientazioni che sembrano uscite da un tour artistico per hipster. Seriamente, chi l’ha testato? Ho provato a capire il crafting e ho finito per fare un pasticcio degno di MasterChef in cucina.
La vera sfida? Capire quali parti del van sono più storte di un quadro appeso male e raccogliere i pezzi sparsi in giro. È come cercare il telecomando sotto i cuscini del divano: sembra facile, ma ti ritrovi sempre a tirare fuori cose assurde (tipo calzini spaiati o snack dimenticati). E poi, per alzare la posta, ci sono quei mini-giochi che ti mettono alla prova con abilità di montaggio e puzzle, giusto per farti sentire un po’ Tony Stark, ma con meno soldi e più chiavi inglesi.
Ogni riparazione fatta sblocca nuovi strumenti e upgrade, e fidati, vedere quel piccolo van tornare a ruggire è più soddisfacente di un GG in arena. La storia è leggera ma piena di personaggi simpatici con cui scambiare due battute (perché nessuno vuole aggiungere stress la vigilia del festival, giusto?). Quindi, se vuoi metterti alla prova con un mix di problem-solving, esplorazione e un pizzico di caos da meccanico improvvisato, questo gioco è il tuo biglietto per la festa. E alla fine, quando il van parte, ti giuro che ti sentirai un eroe da festival, pronto a spaccare... o almeno a non rimanere a piedi.