Ok, prendi una classica partita a Freecell, scuotila un po’ e... voilà, ecco a te il Freecell russo, il gioco di carte che ti fa sudare il cervello pur mantenendo quella semplicità che ti fa sentire un genio anche se sei partito come un pollo smarrito. Seriamente, sembra facile: sposta tutte le carte sulle quattro fondamenta partendo dagli assi fino ai re, in fila come in una sfilata di moda sovietica. Semplice, no? E invece no, qui l’astuzia conta più del solito.
La chicca? Il sistema di gestione delle colonne è una specie di rompicapo da far impallidire chi pensava che Freecell fosse solo mettere carte in ordine. Hai otto slot, ma solo quattro di questi possono contenere un numero infinito di carte (perfetto per accumulare i tuoi piccoli segreti), mentre gli altri quattro sono più esigenti e accettano solo una carta alla volta. Tradotto: devi pensare qualche mossa avanti, tipo scacchi, ma con le carte. Ho provato a capire il crafting delle mosse e ho finito per fare un pasticcio degno di MasterChef, credimi.
Ecco perché il movimento strategico delle carte diventa un balletto di precisione tra questi slot limitati, dove ogni spostamento conta e non puoi permetterti di fare il pigro. Ti ricordi la prima volta che hai affrontato un boss senza capire che dovevi schivare proprio all’ultimo? Ecco, qui è un po’ così, ma con le tue carte. No, non puoi semplicemente spostare tutto a casaccio e sperare che vada bene. Devi pianificare, aspettare il momento giusto e magari ringraziare la Dea della Fortuna (o il tuo joystick, se sei old school).
Il bello è che ogni livello introduce nuove sfide e ricompense, così non ti annoi mai. Più giochi, più ti sembra di diventare il campione del tavolo di carte, o almeno così vorresti credere. Freecell russo è quel misto perfetto tra sfida mentale e relax, un po’ come cercare il telecomando sotto i cuscini: semplice, ma con qualche sorpresa nascosta. Ti va una partita? GG e... buona fortuna, che ti servirà!