Ok, mettiamo subito le carte in tavola: Chinese Solitaire è quel passatempo che ti fa sentire un po’ detective delle carte in un set misterioso tutto cinese – sì, perché qui non si tratta solo di spostare pedine a casaccio, ma di orchestrare una vera e propria sinfonia di mosse strategiche. Partiamo dal mazzo classico da 52 carte, disposto in modo sfizioso su sette colonne che vanno da una a sette carte – sembra facile? Aspetta di entrare nel vivo del gioco.
Il cuore pulsante di questo solitario è il sistema di spostamento delle carte. Puoi muovere solo quella carta che è esattamente un valore più alto e dello stesso seme rispetto a quella in cima alla colonna di destinazione. Tipo, se vedi un re di cuori in cima, puoi solo piazzarci sopra una carta di cuori dal valore successivo (ma non ti aspettare un jolly, eh). Ho provato a capire il crafting delle mosse e ho finito per fare un pasticcio degno di MasterChef, quindi fidati: qui la strategia è la regina del gioco.
E poi c’è la sfida del blocco delle carte, che è come cercare di liberarti del piatto più ostico a cena: spesso alcune carte sono intrappolate sotto altre, e muoverle richiede un piano che farebbe impallidire anche un generale di guerra. Non è un semplice mettere a posto le carte, è pensare a ogni mossa come a un piccolo enigma da risolvere, altrimenti addio vittoria. Prima di riuscire a creare quelle belle catene ordinate dal re all’asso, mi sono ritrovato più volte a fissare lo schermo chiedendomi seriously, chi l’ha testato?
Il bello? Ogni mossa conta. Il gioco ti spinge a ragionare, pianificare e prevedere, perché solo così potrai rimuovere tutte le carte dalla plancia e sentirti il boss del solitario. Ti ricordi la prima volta che hai provato a schivare un attacco last minute in un boss fight? Ecco, la stessa adrenalina la trovi qui, ma con le carte – schivi mosse bloccanti, fai “combo” di spostamenti e alla fine, quando riesci a pulire il tavolo, è una piccola vittoria che vale doppio.
Insomma, Chinese Solitaire non è solo un passatempo, è un esercizio di pazienza, cervello e – diciamolo – un pizzico di pazzia. Pronto a metterti alla prova? GG, e che le carte siano con te!