Allora, immagina di essere un dinosauro pixelato (no, non il T-Rex di Jurassic Park, ma quasi) che corre come se avesse appena visto un meteorite arrivare a razzo. Benvenuto in Dinosaur Run, un endless runner che ti farà sudare i polpastrelli senza bisogno di una palestra.
Il gioco è semplice, ma non farti ingannare dalla sua semplicità: corri, salta e abbassati per schivare cactus, rocce e quei simpatici amici preistorici che, diciamo, non hanno proprio voglia di farti un selfie. La cosa bella? Più vai avanti, più la velocità aumenta e gli ostacoli spuntano come funghi dopo la pioggia. Ecco, ti ricordi la prima volta che hai cercato di evitare il primo cactus? Ho provato a capire il timing e ho finito per fare un pasticcio degno di MasterChef.
Il fulcro del divertimento sta proprio nel sistema di controllo: due tasti, uno per saltare e uno per abbassarti. Semplice, diretto, senza fronzoli. Perfetto per chi ha due dita di fronte al PC, ma anche per chi vuole un po’ di sfida senza troppi tutorial infiniti. È un po’ come imparare a guidare: all’inizio ti sembra facile, poi però arriva il traffico (read: velocità folle e ostacoli da schivare all’ultimo secondo) e allora... GG WP!
Non è solo una questione di destrezza: lungo il percorso puoi raccogliere monete e power-up che sbloccano nuovi dinosauri – perché sì, anche noi dinosauri abbiamo bisogno di varietà, mica vogliamo sembrare tutti usciti da uno stesso cartone animato. Questi bonus ti danno piccoli boost o abilità temporanee, giusto per farti sentire un po’ OP prima che ti sorprenda il prossimo ostacolo. Seriamente, chi l’ha testato? E poi all’improvviso... beh, lascia stare.
In definitiva, Dinosaur Run è quel gioco che ti tira dentro con la sua grafica minimalista e quel gameplay frenetico che ti fa dire “ancora un altro tentativo” anche quando la tua tastiera sta per volare dalla finestra dopo una schivata all’ultimo millisecondo. È il perfetto mix tra nostalgia e sfida, un piccolo universo preistorico dove sopravvivere è questione di riflessi fulminei e un pizzico di fortuna (o di bestemmie mormorate, ma shhh!).