Allora, preparati a infilarti nelle scarpe di un tipo (o tipo, non si sa bene) che è così solo da far sembrare il deserto del Sahara una festa di quartiere. Lasciami solo non è solo un indie qualsiasi: è un viaggio psicologico con tanto di momenti horror che ti fanno venire voglia di abbracciare... beh, magari non proprio qualcuno, ma almeno il cuscino. Qui, il protagonista combatte con quella bestia chiamata solitudine, e tu sei il suo compagno di sventura in un mondo che sembra fatto su misura per chi odia le chiamate sociali – tipo quando rimandi gli inviti di amici da mesi.
Il cuore pulsante del gioco è un sistema di esplorazione che ti invita a frugare in ogni angolo come se stessi cercando l’ultimo snack nascosto nella dispensa. Sì, muoversi con tastiera o controller è semplice, ma quello che conta è il modo in cui interagisci con l’ambiente: ogni oggetto o incontro è una piccola finestra sulle sfumature di questa solitudine ingombrante, raccontata con una narrativa che ti prende senza pietà. Ho provato a capire il crafting emotivo, ma ho finito per fare un pasticcio degno di MasterChef—e ti giuro, non è facile districarsi tra rimorsi e silenzi.
E poi c’è il puzzle-solving ambientale, che non è il solito sposta cubo qui ma roba che ti fa riflettere tipo ok, stavo incasinando la mia vita sociale, e ora come aggiusto questo?. Risolvere questi rompicapi sblocca nuove aree e pezzi di storia, come se stessi mettendo insieme un puzzle dell’anima. Le scelte narrative poi sono un altro spasso: ogni decisione influisce sul percorso, ma tranquillo, niente finali OP da sballo. Anzi, spesso ti fanno pensare tipo “ma non potevi semplicemente lasciarmi in pace?”.
Insomma, Lasciami solo è quella gemma indie che non ti aspetti, un’esperienza malinconica ma stranamente coinvolgente, perfetta per chi si sente un po’ outsider (chi no, in questi giorni?). Prima boss fight con la solitudine? Diciamo solo che la mia pazienza è andata in tilt un paio di volte, ma ho capito che, a volte, il vero nemico sei proprio tu. Ti va di scoprire cosa si prova a navigare in un mondo che ti guarda ma non ti tocca? Allora preparati a mettere in pausa il multiplayer e fare un giro in solitaria – ma con stile.