Allora, preparati a infilarti gli occhiali da sole e impugnare il mouse come se fosse un’arma vera, perché Gun Strike ti butta a capofitto in uno di quei sparatorie in prima persona che ti fanno sentire un agente segreto... o almeno ci provi. La trama? Un conflitto fittizio, ma con nemici così ben addestrati che ti chiedi se non abbiano fatto il bootcamp in qualche base segreta tipo Area 51. Tu sei un soldato d’élite, con la missione di riportare un po’ di pace sparando più preciso di un barista che lancia tazzine. E no, non si tratta solo di scattare e sparare come un matto: le missioni ti chiedono di eliminare target specifici, conquistare posizioni chiave o salvare ostaggi – insomma, roba da far girar la testa e i pollici in modalità “combo perfetta”.
La parte che più mi ha sorpreso? Il sistema di copertura. Finalmente un gioco dove puoi nasconderti dietro a qualche barriera invece di fare il bersaglio umano ambulante! È una chicca che trasforma ogni scontro in una specie di partita a scacchi con proiettili, dove devi pensare due secondi prima di buttarti nella mischia. E poi c’è il sistema salute: niente rigenerazione automatica stile “corri e spari fino a sentirti invincibile”. Qui devi tenere d’occhio la barra della tua vita e cercare risorse per curarti, tipo la mamma che ti dice “mangia le verdure”.
I comandi? Semplici e puliti come una combo da 3 kill di fila. Mouse per mirare e girarti come se stessi ballando, tastiera per muoverti, accovacciarti o ricaricare. Niente di troppo complicato, così puoi concentrarti sul combattimento e non sul fare pasticci con i tasti (ho provato a capire il crafting e ho finito per fare un pasticcio degno di MasterChef). Ah, e c’è un sistema di punteggio che ti sfida a migliorarti sempre di più, perfetto se ti piace litigare con la tua coscienza e dire “Ok, questa volta faccio meglio” – cosa che puntualmente non succede, ma vabbè, ci proviamo.
In definitiva, Gun Strike è il classico FPS che si prende sul serio quel giusto, ma con meccaniche abbastanza accessibili da farti sentire un pro anche se sei partito da zero. Perfetto per chi vuole azione strategica senza dover studiare un manuale di 200 pagine. Chi l’avrebbe mai detto? Dalla prima boss fight in quell’arena, con la mia tastiera quasi lanciata dalla finestra, a ora, è tutta adrenalina e voglia di rigiocare. GG, Gun Strike!