Allora, partiamo dal presupposto che Galaxy Siege 2 è quel tipo di gioco che ti fa sentire un po’ comandante spaziale senza dover imparare mille combinazioni di tasti da sparatutto hardcore. Qui il vero protagonista sei tu e la tua flotta, ma, spoiler alert, all’inizio ti senti più “nave arrugginita” che “ammiraglio d’élite”. La sfida? Costruire e potenziare la tua navicella partendo praticamente da zero, come quando provi a mettere su un mobile IKEA senza la guida (e sai che finisce a pezzi, ma con più divertimento).
Il sistema di combattimento è piacevolmente strategico: non si tratta solo di sparare a casaccio, ma di scegliere con cura come investire risorse – arma, scudi, speed boost? Decidere la configurazione della tua nave è un po’ come scegliere il topping perfetto per la pizza, solo che qui un nerf in difesa ti può costare la pelle (letteralmente). E se pensi che il gioco sia tutto fumo e niente arrosto, aspetta di affrontare la prima missione: comandare la tua nave con pochi clic del mouse è talmente intuitivo che ti sorprendi da solo, tipo quando riesci a fare un doppio salto in un platform alla prima prova.
Il cuore pulsante di Galaxy Siege 2 è senza dubbio il gestione delle risorse e degli upgrade. Raccogliere materiali spaziali sparsi tra pianeti e astronavi nemiche è come cercare quel calzino spaiato sotto il letto: sembra facile, ma spesso ci scappa il colpo di scena. E per quanto riguarda la parte esplorazione? Beh, viaggiare tra mondi alieni è più eccitante di una maratona di serie TV sci-fi, con ogni pianeta che ti offre nuove sfide e chissà, forse anche qualche bottino OP da non lasciarti scappare.
Oh, e ti ricordi la prima volta che hai provato a gestire la tua flotta? Quel momento in cui clicchi ovunque sperando che succeda qualcosa, e invece ti ritrovi a riorganizzare gli equipaggiamenti come se fosse un puzzle di livello “cerco di capire cosa faccia questo upgrade”? Sì, quella fase è un po' un caos, ma una volta presa la mano, diventa una soddisfazione da manuale. Insomma, Galaxy Siege 2 è quel mix perfetto di strategia e simulazione che ti prende per mano e ti porta a esplorare un universo sconfinato senza farti sentire un novellino spaziale. GG a chi riesce a non farsi distruggere dopo la prima boss fight, perché io... beh, diciamo che la mia tastiera è ancora traumatizzata.