Allora, immagina di essere un pirata (ma uno di quelli furbetti, non il solito capitano con la benda sull’occhio) pronto a far saltare in aria fortini nemici come se fossero castelli di sabbia al mare. Questo è Siege Hero Pirate Pillage, un puzzle game che si gioca più con la testa che con la spada, ma con un tocco di Kaboom che non guasta mai.
Il cuore del gioco è tutto nel capire la fisica dietro ogni struttura: sì, proprio quella roba che ti fa pensare se lancio questo qui, cade tutto, ma che in realtà richiede un po’ di strategia alla Indiana Jones. Tu scegli il tipo di munizione da scaraventare (c’è quella che esplode come un fuoco d’artificio e quella che fa da effetto domino distruggendo più cose in fila), e poi via, mira, e spera di non fare una figuraccia tipo sparare una palla di cannone nel vento.
Ecco, la parte bella è che ogni livello è una sfida a sé: devi pensare come un esperto demolizioni, perché i nemici piazzano i loro ostacoli tipo architetti sadici. Ogni struttura ha il suo “punto debole” – immagina di essere un investigatore del caos che cerca di far collassare intere fortezze con un solo colpo ben piazzato. E se sbagli, beh, puoi sempre ritentare... o imprecare sottovoce (ma senza esagerare, che siamo qui per divertirci).
La meccanica del controllo è super semplice: clicchi o tocchi per mirare e lanciare. Roba che anche il tuo nonno potrebbe mettersi a giocare senza chiamarti ogni cinque secondi. Ma attenzione: la precisione e il tempismo sono tutto. Una mossa sbagliata e la tua nave rischia di affondare senza nemmeno vedere il tesoro. Ho provato a capire il crafting e ho finito per fare un pasticcio degno di MasterChef, ma per fortuna qui si tratta solo di scagliare proiettili e vedere tutto volar via.
In più, mentre procedi, sblocchi nuovi livelli e potenziamenti che ti fanno sentire tipo un pirata super equipaggiato, pronto a fare il botto anche nelle situazioni più spinose. E con grafiche colorate e un sound design che sembra uscito da un cartone animato pazzo, Siege Hero Pirate Pillage è quel gioco che ti prende e ti lascia lì a provare e riprovare, finché non dici “GG” a te stesso per quel colpo perfetto.