Allora, mettiamola così: Pixels Heroes Face è quel gioco che sembra uscito da un matrimonio tra un vecchio NES e un tavolo da strategia, condito da una spruzzata di pixel art che ti fa sentire un po’ archeologo digitale. Sei catapultato in un mondo retro, dove i colori sgargianti e i personaggi strampalati ti fanno sorridere prima ancora di capire cosa stai facendo. Seriamente, il fascino vintage qui è così forte che ti viene voglia di aprire una lattina di soda anni ’80 mentre esplori.
Il cuore pulsante del gioco? Sicuramente il sistema di combattimento turn-based che ti fa sentire come se stessi giocando a scacchi, ma con spade e magie. Devi scegliere con calma se attaccare, difenderti o sfoderare quella tua abilità speciale che hai appena sbloccato – perché sì, puoi livellare i tuoi eroi e sbloccare skill nuove di zecca, tipo un buff fatto su misura per te. Ecco, ti giuro che la prima volta che ho capito come gestire le risorse in battaglia, ho fatto una faccia tipo ma che sono, un manager di risorse ora?
Passando all’esplorazione, è un po’ come fare una caccia al tesoro nel salotto di nonna: raccogli oggetti, risolvi puzzle che sembrano facili (ma poi ti incasini), e parli con NPC che sono una via di mezzo tra clown di circo e filosofi zen. Tutti hanno una storia da raccontarti, e ti spingono a stringere – o almeno a tentare – alleanze. Eh già, perché non è solo una questione di pestare nemici: devi stare attento a chi ti tieni vicino, altrimenti ti ritrovi a combattere contro il tuo stesso party. GG, amico.
I controlli? Facili come bere un caffè al bar. Muovi il tuo eroe con le frecce o WASD, e interagisci con un semplice clic o tasto. Nulla di troppo complicato, ma abbastanza per farti sentire un ninja del pixel quando combatti o risolvi un enigma. Ho provato a capire il crafting e ho finito per fare un pasticcio degno di MasterChef, ma hey, ci sta.
Insomma, se ami i giochi che ti mettono alla prova senza farti sentire in trincea, che mixano strategia e un tocco di ironia pixelata, Pixels Heroes Face è la tua prossima digressione digitale. E poi, diciamolo, chi non vuole sentirsi un eroe in un mondo dove ogni pixel conta?