Ah, Sveglia la scatola 2: quel gioco che ti fa sentire un po’ genio della fisica... o almeno ci prova! Qui l’idea è semplice ma geniale, come cercare il modo di svegliare un pisolone che si rifiuta ostinatamente di alzarsi dal letto. La nostra scatola, appunto, è caduta in un sonno profondo e il tuo compito è farla rimbalzare, rotolare o semplicemente cadere nel modo giusto per farla scattare su dal torpore. Facile? Mica tanto.
Il fulcro del gioco è tutto nel sistema di fisica che muove ogni oggetto in scena: pesi, equilibri, gravità... roba che neanche Newton avrebbe potuto prevedere (o forse sì, ma comunque). Devi usare forme e oggetti vari per costruire percorsi folli o semplicemente manipolare l’ambiente finché la scatola non fa quel fatidico “boing!” che ti fa sentire un campione. Provare a risolvere ogni livello senza farsi venire un attacco di nervi è praticamente lo sport nazionale qui. Ho passato più tempo a sistemare oggetti che a fare colazione, giuro!
La vera chicca? La meccanica di drag & drop con cui prendi e piazzi gli oggetti, semplicissima e fluida, che ti fa dimenticare di star giocando a un puzzle. È come se il gioco ti dicesse “Dai, prova a combinare qui e là, non sbagli mai... almeno non troppo”. E infatti, puoi sbizzarrirti con mille soluzioni diverse per ogni livello: più che un puzzle, è una sfida creativa dove il fallimento è parte del divertimento. (Seriamente, chi l’ha testato? Io ho fatto pasticci che manco MasterChef in cucina!).
E non pensare che sia tutto facile: la difficoltà sale piano piano, come un DJ che alza il volume a ogni traccia. Prima ti senti un Einstein del click, poi ti ritrovi a bestemmiare con la tastiera perché la scatola non vuole proprio collaborare. Ma quando riesci a svegliarla, quella sensazione è un piccolo trionfo che vale ogni sforzo. Quindi, se ti piacciono i puzzle che ti fanno ragionare senza farti venire il mal di testa (o quasi), Sveglia la scatola 2 è il compagno perfetto per le tue pause gaming. GG, scatola, GG!