Ok, partiamo col dire che Stickman Hero Fight è quel tipo di gioco che ti fa sentire un po’ Bruce Lee e un po’ acrobata da circo, ma con... una cannuccia come protagonista. Sì, il tuo eroe è un omino di bastoncino, ma non farti ingannare dalla semplicità grafica: qui la combattività è roba seria, roba da joystick rovente e dita che scivolano sul tasto combo come su una pista di ghiaccio.
Il gioco ti butta subito in un universo dove devi fare piazza pulita di altri stickman, ognuno con uno stile di lotta diverso – tipo che pensi “Ok, questo lo abbatto facile”, e poi lui ti risponde con un combo che manco a Street Fighter. Il bello? La progressione dei livelli non è una passeggiata: si fa sempre più tosto, e tu devi imparare a calibrare bene attacchi e schivate. Un po’ come cercare di non far cadere la pizza mentre scendi le scale – solo che qui il “cadere” ti costa la vita del personaggio.
Parlando di meccaniche, il cuore pulsante è proprio il sistema di combattimento. Punch, kick e abilità speciali si sbloccano e si combinano alla grande, il che significa che puoi costruire il tuo arsenale di mosse come un cuoco che impasta pizze con gli ingredienti più folli. E fidati, padroneggiare i comandi – facili, ma non troppo, tipo “premi qui e schiva là” – è fondamentale per non finire a fare la figura del pollo arrosto nella prima boss fight (true story, la mia tastiera ne sa qualcosa).
Non manca neanche il tocco da RPG con la raccolta di power-up e potenziamenti, che ti fanno sentire come quando al bar ti aggiungono il doppio dello zucchero nel caffè: più energia, più forza e la sensazione che niente ti possa fermare (almeno fino al prossimo attacco a sorpresa). E poi c’è la personalizzazione del personaggio, perché sì, anche gli stickman hanno bisogno di un makeover ogni tanto.
In definitiva, Stickman Hero Fight è quel gioco che ti prende e non ti lascia più, un mix di azione, strategia e, diciamolo, un po’ di sana frustrazione da “ancora un’altra volta!” che ci piace tanto. Che tu sia un veterano delle botte virtuali o un novellino che vuole fare il boss, qui c’è roba buona da smanettare. Ecco, se ti piace menar le mani senza dover pensare troppo a “come diavolo si fa?”, questo è decisamente il tuo prossimo guilty pleasure.