Ah, Short Life 2, il gioco che ti fa sentire un acrobata... o un disastro ambulante, spesso nello stesso livello. Immagina un platformer dove il tuo protagonista è un omino stilizzato, e ogni livello è un vero e proprio percorso a ostacoli che sembra fatto apposta per farti imprecare con stile (ma senza volgarità, promesso!). Qui la parola d’ordine è fisica realistica: ogni salto, ogni caduta, ogni inciampo ha il suo peso e le sue conseguenze, e ti assicuro che schiantarsi contro un chiodo non è mai stato così... divertente (o tragico, a seconda dei punti di vista).
Controllare il tuo omino è roba da neanche pensarci troppo: con le classiche frecce direzionali o WASD, salti, corri e cerchi di evitare trappole che sembrano uscite da un cartone animato sadico. La semplicità dei comandi ti fa sentire un vero ninja del multitasking, mentre cerchi di sopravvivere a livelli che aumentano la difficoltà come se fossero un gioco sadico di nerf e buff fatto apposta per sfidare i tuoi riflessi. E ti avviso: la prima volta che proverai a schivare un pericolo all’ultimo millisecondo, la tua tastiera rischierà di volare dalla finestra – esperienze comuni, eh?
Ma non pensare che finire “distrutto” sia solo una punizione: le morti animate sono talmente esagerate e grottesche che quasi ti fanno venir voglia di riprovare solo per vedere finché punto di comicità puoi arrivare. È come se il gioco dicesse: “Ehi, puoi morire quante volte vuoi, tanto qui si ride!” (e ti credevo piuttosto serio, ma no). E questo elemento di interazione fisica rende ogni livello una piccola sfida di strategia e tempismo, dove sperimentare nuovi approcci diventa quasi obbligatorio. Ho provato a capire il crafting... ehm, no, qui non c’è crafting, ma la sensazione di “prova e riprova” è quella, tipo MasterChef ma con meno pentole e più schianti.
In sintesi, Short Life 2 è quel gioco leggero e scanzonato che ti fa impazzire di fronte a ostacoli da platform, ma in maniera divertente, senza prendersi troppo sul serio. Se ti piace mettere alla prova i riflessi e un pizzico di pazienza (e magari anche ridere un po’ delle tue disgrazie virtuali), qui sei nel posto giusto. Chi l’avrebbe mai detto che un omino stilizzato potesse essere così difficile da tenere in vita? GG, davvero.