Allora, ti presento Handless Millionaire, un gioco che sembra uscito da una puntata di un quiz show delirante, dove la posta in gioco non è solo il gruzzoletto, ma... le tue mani. Sì, hai capito bene: qui l'obiettivo è arraffare montagne di soldi virtuali con una mano sola (o meglio, rischiando di perderla), il tutto schivando lame affilate che potrebbero farti finire come un sushi mal riuscito. Non è esattamente il classico arcade, ma ti assicuro che è un mix geniale di tensione e risate! (Ho provato a capire il crafting e ho finito per fare un pasticcio degno di MasterChef, ma questa è un'altra storia).
La magia del gioco ruota attorno a un sistema di controllo semplice e intuitivo: un click del mouse o un tap sullo schermo e la tua mano si lancia verso le banconote. Però, la vera sfida sta nel tempismo, perché devi essere più veloce di una lama lì pronta a farti a pezzi. Quel bilanciamento tra correre come se stessi inseguendo l'ultimo autobus e tirarti indietro all'ultimo secondo è il cuore pulsante del gameplay. Ti ricordi la sensazione di dover prendere il telecomando appena in tempo prima che i tuoi fratelli lo afferrino? Ecco, qui è la stessa tensione, ma con un tocco di follia in più.
Man mano che avanzi, il gioco ti butta addosso sfide sempre più ardue: lame che si muovono in sincronia, trappole assurde e ostacoli che sembrano usciti da un cartone animato iperattivo. Ma non è solo questione di sopravvivenza: guadagnare soldi ti permette di sbloccare nuovi livelli e mantenere viva quella voglia di spingerti sempre oltre (e magari farti venire il nervoso, ma in senso buono). Il sistema di progressione è ben calibrato, così non ti senti mai come se stessi scalando l’Everest con un paio di infradito.
Insomma, Handless Millionaire è quel gioco che ti sorprende: sembra una follia, ma ti cattura con la sua combinazione di suspense da gioco arcade e umorismo a palate. Perfetto per quei momenti in cui vuoi staccare la spina senza complicarti la vita, ma con un pizzico di adrenalina che non guasta mai. Prima boss fight in quell’arena? Diciamo solo che la mia mano virtuale ha rischiato più volte di finire nel cestino della spazzatura, ma non ho mollato. GG!