Allora, se ti sei mai chiesto come sarebbe mettere mano ai colori di Elmore senza rischiare di far saltare in aria la casa di Gumball, il Gioco da colorare Mondo di Gumball è praticamente la tua nuova terapia antistress. Ecco, immagina di avere a disposizione una tavolozza più variopinta del guardaroba di Darwin e di poter sfoggiare tutta la tua creatività senza che nessuno ti dica Eh, quello è troppo rosa!.
Il cuore pulsante di questo gioco è senza dubbio il sistema di colorazione super semplice che ti permette di cliccare qua e là con il mouse per riempire ogni angolo di immagini ispirate al cartone animato. Non c’è nessuna fretta, nessun punteggio da inseguire, solo tu, la palette e un sacco di personaggi iconici come Gumball, Darwin e Anais che aspettano di essere vestiti con i tuoi colori più pazzi. Seriamente, chi ha bisogno di sfide quando puoi sbizzarrirti a fare il Picasso di Elmore?
Ora, il gioco non è solo “click & fill” (ma sì, anche quello), ma ti permette di scegliere tra diversi strumenti di colorazione, tipo pennelli e forse qualche pattern qua e là, così non ti annoi e puoi tirare fuori l’artista dentro di te senza dover fare il salto nel circo. Ho provato a capire il crafting delle texture e ho finito per fare un pasticcio degno di MasterChef, ma ehi, fa parte del divertimento, no?
Il bello è che puoi correggere qualsiasi pasticcio con l’immancabile funzione undo, quindi anche se colori Darwin di verde fluo invece che blu, nessun problema: niente drammi, solo GG e riprova. È un gioco che ti prende per mano e ti dice: Rilassati, niente score da sbloccare, solo colore e fantasia. Perfetto per quei momenti in cui vuoi staccare un attimo dalla solita azione frenetica e semplicemente fare casino con i colori senza sensi di colpa.
Insomma, se vuoi immergerti nell’universo di Gumball senza dover affrontare boss o missioni impossibili, questo gioco è come un abbraccio morbido e colorato. E poi, ammettiamolo, c’è qualcosa di stranamente soddisfacente nel vedere Gumball che diventa rosa shocking… o no? Chi l’avrebbe mai detto che colorare potesse essere così OP?