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Cube Surfer

5/5(voti: 9)📅2024 Jul 28
Cube Surfer

Allora, ti presento Cube Surfer, quel giochino online che sembra semplice ma ti cattura come il caffè la mattina (anche se, a volte, ti fa sudare più di una corsa al tramonto). L’idea è brillante nella sua semplicità: tu sei un surfista, ma non uno qualunque, uno che scivola su una marea di cubi colorati. No, niente tavola da surf classica, qui la tavola sei tu, e si allarga raccogliendo cubi lungo il percorso. Più cubi prendi, più diventi un colosso del surf... insomma, il gigante gentile dei livelli arcade.

Il sistema di controllo è una di quelle cose che ti fa pensare “Ma perché non l’ho provato prima?”. Ti muovi semplicemente spostando il mouse o scorrendo il dito sullo schermo, mentre il gioco ti spinge avanti come una valanga di cubi impazziti. La sfida? Schivare ostacoli che spuntano all’improvviso come quelle notifiche di lavoro quando sei in pausa (e fidati, sono ugualmente fastidiose). Se pensi di poter andare avanti senza fare attenzione, beh, ti sbagli di grosso: la velocità aumenta e tu devi diventare più agile di un ninja in una partita a dodgeball.

La vera chicca è il meccanismo di raccolta e aumento della tavola. Ogni cubo preso non è solo un numero, ma un mattoncino che rende la tua tavola più grande, più forte, più “OP” contro gli ostacoli. Immagina di stare sull’onda con un tappeto volante che si allarga sotto di te, pronto a schivare o a superare tutto quello che ti viene incontro. Ho provato a capire il crafting di cubi e ho finito per fare un pasticcio degno di MasterChef, ma una volta capito il trucco, è una droga pura.

E poi ci sono i power-up sparsi lungo il percorso, quei piccoli bonus che ti salvano la vita o, almeno, il punteggio. Raccoglierli è come trovare il Wi-Fi gratis in una zona sperduta: un sollievo totale. La grafica è un’esplosione di colori che ti tiene sveglio anche nelle ore più noiose, e il ritmo frenetico ti fa venire voglia di fare “GG” ogni volta che superi un livello. In definitiva, Cube Surfer è quel mix che ti fa dire “Solo un altro giro” fino a quando il giorno dopo ti accorgi che il sole è già alto e tu sei ancora lì, a cavalcare cubi come un vero maestro del casual arcade.