Okay, preparati: in Chicken Jumper sei un pollo che ha deciso di saltare più alto di quanto tu abbia mai fatto dopo un caffè doppio. Il gioco è un platformer frenetico dove l’obiettivo è semplice ma non per questo banale: saltare ostacoli, evitare trappole e raccogliere monete come se fossi una formichina iperattiva alla ricerca di zucchero. Sì, sembra facile fino a quando non ti ritrovi a saltare da un burrone all’altro con la precisione di un equilibrista ubriaco. GG, ma senza rage quit, ok?
La meccanica di salto è il cuore pulsante del gioco e ti farà venir voglia di tapparci giù da quanto devi dosare bene il tempismo. Non è solo un click e vai, qui devi calcolare angolo e forza, altrimenti il tuo pollo finirà più spesso schiantato di un drone in modalità test. E poi ci sono i bonus – oh, i magnifici bonus! – che ti danno extra vite, velocità o addirittura un super salto che ti farà sentire quasi OP (ma tranquillo, niente nerf in vista, almeno per ora). Proprio quei power-up che ti fanno pensare “Ah, ora sì che posso fare il boss!”.
La progressione dei livelli è una specie di escalation di follia: più vai avanti, più gli ostacoli diventano agguerriti e le distanze tra i piattaforme sembrano decise da un sadico. E sai cosa? È esattamente questo che ti fa restare incollato allo schermo, tipo quando cerchi di capire dove hai lasciato le chiavi di casa. A ogni salto incerto ti senti un po’ un acrobata mancato, ma hey, almeno ti stai divertendo (e forse anche arrabbiando un po’).
Il sistema di raccolta monete è semplice ma soddisfacente, quasi come trovare un biscotto nascosto nella dispensa. Collezionarle tutte non è solo un capriccio da completisti, ma anche la chiave per sbloccare livelli ancora più tosti e i bonus più succosi. Ah, e la grafica? Carina, colorata e senza fronzoli, il perfetto compagno per sessioni mordi e fuggi.
Se ti piacciono i platform che mettono alla prova i riflessi, ma senza farti impazzire (o quasi), Chicken Jumper è il gioco che ti farà dire “Ancora un altro tentativo” fino a quando ti accorgi che sono passate le tre del mattino. Seriamente, chi avrebbe mai detto che un pollo potesse essere così competitivo?