Ah, Bejeweled: il gioco che ti fa sentire un vero maestro zen... finché non ti accorgi di aver perso mezz’ora a scambiare gemme come un DJ impazzito. Il core gameplay è una cosa semplice ma diabolica: devi allineare almeno tre gemme dello stesso colore in fila o colonna per farle sparire, come un’aspirapolvere cosmico che si ingozza di brillantezza. Facile, no? Beh, aspetta di vedere le combo a catena che si scatenano quando il tabellone decide di essere generoso – è come quando metti la giusta spezia nella ricetta e all’improvviso tutto esplode di gusto (o, in questo caso, punti). Ho provato a capire il crafting delle combo e ho finito per fare un pasticcio degno di MasterChef, ma quando funziona è una soddisfazione da urlo.
Il sistema di controllo? Non serve nemmeno una laurea in informatica: clicchi sulla gemma, la scambi con quella accanto e speri che il destino ti regali una combo epica. Sì, è quasi come cercare il telecomando sotto i cuscini del divano – sembra banale, ma c’è sempre una sorpresa nascosta. E proprio questa semplicità è la vera trappola: Bejeweled non ti lascia mai andare davvero, perché ogni scambio è una piccola partita a scacchi con il tabellone che cambia ad ogni mossa. Ti ricordi la prima volta che hai scoperto la gemma fiammeggiante o l’Hypercube? Quella sensazione di potere è tipo quando trovi un buff inaspettato: tutto si fa più grande, più brillante, quasi OP (ma tranquillo, non serve il nerf, è solo divertimento puro).
Non c’è trama, ma chi se ne importa? In realtà, la gara è contro te stesso – e contro gli amici, se ti piace il trash talk da leaderboard. Il gioco ti sfida a migliorare, a diventare più rapido, più astuto, a trasformare ogni partita in una piccola strategia di sopravvivenza brillante. E quando finalmente scoppia quella combo pazzesca con gli effetti sonori e le animazioni colorate, ti senti un po’ come il re del puzzle. Seriamente, chi l'ha testato? È un gioco che ti prende e ti trascina in un loop di Un'altra partita, giuro! senza lasciarti scampo.