Se pensavi che i puzzle fossero roba da nonni, Tung Sahur And R.E.P.O arriva come un terremoto per smontare quel cliché con la forza di un meme che diventa virale. Qui il gioco dei pezzi non è più quel passatempo tranquillo davanti al caminetto; è un’esperienza tridimensionale che fa sembrare ogni tessera un piccolo capolavoro digitale. La grafica? Roba da lasciare a bocca aperta, così realistica che quasi ti aspetti di sentire il rumore del pezzo che si incastra, tipo colpo di scena in un film thriller.
Ora, parliamo di meccaniche, perché qui non si tratta solo di incastrare pezzi come fossi alle prese con la copertina di un album anni '90. Il gioco sfrutta un sistema 3D che ti fa manipolare ogni singolo frammento, permettendoti di ruotarlo, avvicinarlo e infilarlo nel posto giusto con una precisione che mette in crisi anche il più zen dei giocatori. Ti dico, provare a completare certe sezioni è come cercare di montare IKEA senza le istruzioni: frustrante, epico e, ammettiamolo, soddisfacente quando finalmente ci riesci.
E poi c'è quel tocco di sfida che non ti aspetti: i pezzi non sono piatti come in un classico puzzle, ma hanno spessore e dettagli, quindi non basta solo l’occhio per piazzarli, serve un po’ di spirito da scultore digitale. Ho provato a fare una sessione maratona, e fidati, a un certo punto ho passato più tempo a spostare pezzi in giro che a capire dove metterli realmente. Prima di perderti tra i dettagli minuti, ricorda: ogni mossa è un piccolo puzzle nel puzzle, un gioco nel gioco, una sfida degna di un vero artigiano dei mouse.