Se pensavate di aver già visto tutto nel mondo delle corse arcade, preparatevi a farvi spiazzare da Italian Brainrot Tung Tung Racing. Questo titolo non è solo un gioco di gare; è una festa caotica dove il controllo del veicolo è tanto imprevedibile quanto una pizza lasciata in balcone sotto il sole d’estate. La fisica a volte sembra ispirata più a una danza improvvisata che a formule scientifiche rigorose – e credetemi, questo rende ogni curva una sfida non da poco.
Il cuore pulsante del gioco è senza dubbio il suo sistema di guida volutamente ballerino: qui, mettere la frenata a martello non garantisce affatto la vittoria, perché il grip è tanto sfuggente quanto l’ultimo treno la sera tardi. E non aspettatevi solo di premere l’acceleratore e sfrecciare, perché ogni gara è segnata dal caos degli ostacoli sparsi in pista che improvvisamente ti fanno ripensare alla tua vita (o a quanto hai perso in passato). Ho provato a imparare la pista e finivo sempre a fare figure da principiante – letteralmente facevo giri che sembravano acrobazie circensi.
Il design delle piste è un trionfo di stranezze: curve contorte, rampe improbabili e trappole che ti fanno urlare Ma chi le ha testate?! – un vero e proprio labirinto a quattro ruote. E come dimenticare l’elemento multiplayer, dove il caos si moltiplica all’ennesima potenza? Schivare i sorpassi degli amici (più sadici che mai) diventa un’arte, mentre ti ritrovi a chiederti se il regolamento prevede qualche tipo di fair play o se è solo un'illusione.
In soldoni, Italian Brainrot Tung Tung Racing non è per i deboli di cuore né per chi cerca gare seriamente calibrate. Se ti piacciono le curve dove ogni secondo è una dichiarazione di guerra, un sistema di controllo che ti fa sudare più di una maratona sotto il sole e una dose massiccia di caoticità da bar sport, allora preparati a innamorarti (o a prendere a testate la tastiera). GG, e che la pazienza sia con te!