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Stick Duel: Revenge

4.73/5(voti: 59)📅2022 Mar 23
Stick Duel: Revenge

Ah, Stick Duel: Revenge... il picchiaduro che sembra disegnato con la biro dal tuo cugino alle medie, ma che ti incolla allo schermo più di una serie Netflix in binge-watching. Qui non c’è tempo per drammi o storie strappalacrime: sei un omino stilizzato, armato fino ai denti (o quasi), e il tuo unico obiettivo è schiantare l’avversario in duelli uno contro uno che ti fanno sudare più di una corsa sul tapis roulant.

Il cuore pulsante del gioco è senza dubbio il sistema di combattimento, semplice ma non per questo scontato. Ti muovi con i classici WASD o frecce (per i nostalgici della tastiera), mentre i tasti d’attacco e abilità speciali ti permettono di variare il menu delle botte. Fidati, a prima vista sembra una passeggiata, ma quando ti becchi quel colpo al millisecondo giusto e perdi la combo... beh, l’istinto di lanciare la tastiera dalla finestra è forte. Ho provato a capire come usare le armi e i power-up, ma è stato un po’ come cercare di fare il soufflé senza ricetta: risultato incerto, ma super divertente!

Parlando di armi e oggetti, qui la varietà è il sale del duello. Spade, scudi, proiettili... praticamente un arsenale da film d’azione, che ti costringe a cambiare strategia a ogni partita. È come quando cerchi le chiavi di casa e ti ritrovi con una manciata di roba che non c’entra nulla: tu pensavi di affrontare il match con stile, e invece ti ritrovi a improvvisare con quello che hai raccolto. E poi, come dimenticare le diverse arene di gioco? Ognuna con le sue trappole e angoli da sfruttare, un vero campo di battaglia che ti fa sentire un ninja in miniatura.

Il bello? Stick Duel: Revenge è immediato, non serve essere il prossimo campione di eSport per iniziare a spaccare (letteralmente). Eppure, dietro quella grafica minimalista c’è un gameplay che premia la tempistica, la tattica e quel pizzico di cattiveria che ti fa dire “oggi ti faccio vedere io!”. Insomma, chi l’avrebbe detto che una sfida tra ominetti stilizzati potesse scatenare tanta adrenalina e qualche urlo di gioia (o di frustrazione) degno di un vero combattente?